Come è morto Pino Daniele? Una discussione ancora aperta

Come è morto Pino Daniele? Questa è una domanda ancora oggetto di discussione. Le dinamiche non sono del tutto chiare e sono state fatte diverse considerazioni in merito.

Pino Daniele
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Il 4 gennaio 2015 il mondo della musica italiana perdeva uno dei suoi maggiori esponenti. A distanza di sette anni da quel giorno, la morte di Pino Daniele rimane ancora una ferita aperta nei cuori di milioni di persone che sono cresciute con la musica del cantautore partenopeo.

Un artista nel pieno della sua attività professionale, tanto che Tony Esposito ha rivelato che qualche giorno prima lo aveva chiamato per proporgli dei progetti professionali da fare insieme. Dei progetti che non hanno mai preso vita proprio a causa della prematura scomparsa, avvenuta quando l’artista campano aveva solamente 59 anni.

Dopo il dolore ed il ricordo, in molti si sono chiesti quali siano state le cause del decesso. A distanza di sette anni la questione è ancora aperta, soprattutto per via delle numerose dichiarazioni che sono state fatte in questo lasso di tempo.

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Pino Daniele è morto per “gravi negligenze”: la pesante accusa

Da tantissimi anni l’artista napoletano era affetto da problemi cardiaci, tanto che era stato sottoposto ad un intervento di by-pass aortocoronarico. Proprio questi problemi di salute hanno causato l’infarto di cui è stato colpito la sera del 4 gennaio 2015 nella sua abitazione in Toscana.

A riaccendere il caso è stata il medico legale Luisa Regimenti, nonché consulente di Fabiola Sciabbarrasi, ex moglie di Pino. “Daniele non è morto a causa del destino ma di gravi negligenze. – queste le parole della dottoressa, riportate da IlMattino.it – Ho la sensazione che nessuno abbia voluto e voglia andare a fondo sulla morte di Pino Daniele”.

Si parla di omicidio colposo, ipotesi avanzata qualche tempo fa sul settimanale Giallo in cui è stata pubblicata la perizia medico-legale del Tribunale di Roma. Il dito viene puntato principalmente contro Amanda Bonini, la compagna di Pino che quella sera era in macchina con lui.

La perizia sottolinea che quella sera c’è stato un primo errore, ovvero quello di trasportare il cantante in auto da seduto. Pino infatti a quanto pare doveva essere sdraiato per evitare l’accumulo di sangue e la conseguente diminuzione del sangue negli organi vitali.

La perizia inoltre afferma che il secondo errore è stato quello di non portare Daniele all’ospedale più vicino che era quello di Grosseto, ma decidere di andare a Roma dove il cantante era in cura dal dottor Gaspardone nell’ospedale Sant’Eugenio.

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Dopo aver chiamato l’ambulanza, che è arrivata davanti la villa di Pino, il cantante era stato già caricato in auto in direzione della Capitale. Daniele è morto proprio lungo il tragitto in auto. Una decisione che, secondo il medico legale Regimenti, ha provocato la morte all’artista.

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