Red Hot Chilli Peppers, la storia dietro ‘Tearjerker’ brano dedicato al compianto Kurt Cobain

Un’amicizia di lunga data quella tra le due band, il brano fu pubblicato come omaggio al frontman dei Nirvana scomparso prematuramente

Negli anni ’90 due band in particolare fecero innamorare milioni di persone. I Red Hot Chili Peppers e i Nirvana hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica, non tutti sanno che i componenti di questi gruppi erano molto legati tra loro. La morte di Kurt Cobain colpì profondamente il cantante Anthony Kiedis, che per omaggiarlo decise di dedicargli una canzone.

Red Hot Chili Peppers dedica
Il frontman dei Red Hot Chili Peppers, Anthony Kiedis, era partcolarmente legato a Kurt Cobain – youmovies.it (fonte foto ANSA)

“La mia bocca si spalancò, sperai che quella verità fosse infondata. Rifiutavo di credere alla notizia”, recita il testo di Tearjerker ed effettivamente fu dura da digerire, considerando anche che in quegli anni aveva già visto morire altre due persone a lui molto vicine. Prima il chitarrista e co-fondatore della band, Hillel Slovak, che perse la vita per un’overdose di eroina poi l’amico e attore River Phoenix per abuso si sostanze stupefacenti.

Tearjerker dei RHCP, sapevate che è dedicata a Kurt Cobain?

La fine degli anni ’80 e la prima metà dei ’90 fu un periodo complicatissimo per Anthony Kiedis, il frontman dei Red Hot Chili Peppers, che dovette dire addio a tre figure importantissime della sua vita. Nel 1988 il chitarrista Hillel Slovak morì a causa di un’overdose di eroina, nel 1993 River Phoenix per abuso di stupefacenti e il 5 aprile del 1994 anche Kurt Cobain dei Nirvana.

Kurt Cobain canzone dedica
Kurt Cobain, il suo amico Anthony Kiedis coi Red Hot Chili Peppers gli dedicò una canzone – youmovies.it (fonte foto YT @Nirvana)

A quest’ultimo è dedicato il brano Tearjerker, all’interno dell’album One Hot Minute, il sesto dell band californiana pubblicato nel 1995. Non tutti sono a conoscenza del fatto che i due erano molto amici, nel testo della canzone infatti rivive diversi momenti passati insieme a lui. Non solo, perché anche nella sua autobiografia intitolata Scar Tissue – uscita nel 2004 – lo ha voluto ricordare: “Fu una batosta a livello emotivo e l’abbiamo accusata tutti. Non so per quale motivo tutti si sentissero così vicini a quel ragazzo. Era amato, affettuoso e inoffensivo in uno strano modo. Per tutte le sue urla e tutta l’oscurità che aveva dentro, lui era semplicemente adorabile”.

In quel periodo lo stesso Kiedis pensò che alla fine sarebbe toccato anche a lui: “Cosa diavolo dovrei fare adesso? Sono destinato a perdere”, canta riferendosi probabilmente al suo rapporto con le droghe.

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