Essere Morgan, la casa gialla: il libro confessione dell’artista

Cosa significa essere Morgan? Marco Castoldi prende coraggio a due mani e si racconta in un libro conessione che vi stupirà tutti.

Essere Morgan, la casa gialla

La casa gialla, la dimora museo che è stato costretto ad abbandonare a seguito dello sfratto dovuto ad alcune controversie legali con Asia Argento. Questo pomeriggio Marco Castoldi sarà ospite di Domenica In per presentare il suo libro “Essere Morgan, la casa gialla” al pubblico di Mara Venier.

La storia di Morgan raccontata tramite gli oggetti della sua vita, ecco quindi tutto ciò che c’è da sapere e il motivo per cui ha scelto di parlare de La casa gialla.

Essere Morgan

Essere Morgan, la casa gialla

Marco Castoldi, il arte Morgan, è uno dei personaggi più controversi della scena italiana: scrittore, polistrumentista, cantautore e compositore, la sua cultura è la sua marcia in più.

Morgan è contraddittorio e discusso, spesso non capito ha deciso di mettersi a nudo con il suo libro autobiografico. Si tratta di un libro confessione nel quale attraverso i ricordi, gli scritti e gli oggetti della sua Casa Gialla si racconta al lettore senza freni.

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Si tratta della terza fatica letteraria del musicista, che ha già in libreria “Il libro di Morgan”“Io, l’amore, la musica, gli stronzi e Dio.” L’ultimo romanzo di Marzo Castoldi è edito da La Nave di Teseo e l’introduzione è scritta da Vittorio Sgarbi.

Nel libro Marco Castoldi fa un excursion sul suo travagliato percorso di vita che lo ha portato a perdere la sua casa museo. Qui Castoldi aveva creato un piccolo museo, con strumenti musicali, abiti di scena, manoscritti, canzoni inedite e ricordi di tutta la sua vita.

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Perché Casa Gialla?

“L’agenzia delle entrate blocca ogni guadagno per ripianare il debito” ha spiegato Morgan, aggiungendo poi: “La casa è stata pignorata e sono stata cacciato.”

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Marco non manca poi di lanciare una frecciatina ad Asia Argento, come riportato dal Fatto Quotidiano: “Casa Gialla era come la chiamava Anna Lou, mia figlia che ho cresciuto lì nei primi 4 anni di vita – aggiungendo – Pensate alla crudeltà di Asia.”

 

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