Lilli Gruber confessa: “Una grandissima stagione. E sulle donne in tv…”

Lilli Gruber ha fatto delle dichiarazioni importanti riguardanti Otto e Mezzo, ma non solo: queste le parole della giornalista.

Lilli Gruber è senza alcun dubbio una delle giornaliste più importanti del mondo della televisione italiana. La sua carriera non merita certo spiegazioni e racconti, un qualcosa di ben noto. Dopo tantissimi anni in Rai e al TG1, la donna è e ormai da tempo un pilastro in quel di La 7, dove conduce Otto e Mezzo, programma che va in onda dopo il telegiornale della sera.

E mentre nel mondo della tv si ridisegnano palinsesti, la presentatrice ha voluto fare un bilancio sui mesi passati, che per lei sembrano essere stati abbastanza positivi. Ma i temi toccati sono stati ben altri. Che cosa ha detto? Giusto entrare nel dettaglio e nello specifico per spiegare il tutto al meglio.

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Lilli Gruber, parole importanti: tra Otto e Mezzo e il ruolo delle donne in tv

In un’intervista rilasciata ai microfoni di Bubinoblog, la Gruber ha parlato di quella che è ormai la sua casa e di quello che è il suo prodotto. Queste le sue parole: “Sono davvero molto fiera dei risultati che abbiamo ottenuto. In primis lo dico per la squadra. Abbiamo fatto un record di 3 milioni spettatori il 12 febbraio per la caduta del governo Conte, uno share medio del 7.55% e due milioni di spettatori nonostante il calcio che porta via pubblico. Insomma, davvero la migliore stagione di sempre di Otto e Mezzo“.

La giornalista ha poi toccato una tematica che è a lei molto a cuore, ossia il ruolo delle donne in tv, su cui si era espressa già in altre occasioni. “Io sono responsabile della mia trasmissione, oltre che conduttrice. Decido i tempi, scelgo ospiti e scalette. Quante altre conduttrici sono nelle mie condizioni e quante quelle che si limitano a condurre ciò che è stato deciso da altri? Nel giornalismo italiano, sono dati dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti, c’è il 41% di donne che, guarda un po’, è pagato il 18% in meno. Pochissime colleghe sono nelle direzioni o nelle governance. E questo pesa, perché il prodotto editoriale risente delle scelte di chi dirige. Cioè degli uomini”, questo quanto detto da Lilli. Insomma, per lei da fare ci sarebbe ancora molto.

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