Quello che non so di lei: l’universo femminile raccontato da Roman Polanski

A quattro anni dal capolavoro Venere in Pelliccia Roman Polanski è tornato con un thriller tutto al femminile dal cast stellare.

Quello che non so di lei
Quello che non so di lei

Ad accompagnarlo in quest’avventura, al limite dell’analisi psicologica, due star femminili estremamente versatili e intense: Emmanuelle Seigner – moglie del regista – nei panni di Delphine Dayrieux e la misteriosa Eva Green in quelli di Elle, una donna enigmatica su cui si concentra l’intera storia. Il film è stato interamente girato in Francia, ormai patria del regista, e si concentra su una storia molto intima, indagando nell’animo della protagonista e dell’oggetto della sua ossessione.

Potere recuperarlo questa sera a partire dalle ore 21.20 su Rai4

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Quello che non so di lei, trama e trailer del film

Quello che non so di lei
Quello che non so di lei

Tratto dal romanzo Da una storia vera – di Delphine de ViganQuello che non so di lei è un viaggio nella mente femminile, nelle insicurezze e frustrazioni che possono colpire chiunque ma che, lo testimoniano i fatti, assalgono prevalentemente le donne.

Delphine è una nota autrice francese, divenuta ancora più famosa per un romanzo che la donna ha dedicato a sua madre, in breve tempo diventato best seller. Ma sarà proprio il romanzo a portare inquietudine nella vita della donna, che inizia a ricevere delle lettere anonime contenenti pesanti accuse sull’aver sbandierato in piazza storie della sua famiglia che, come tali, sarebbero dovute rimanere private.

Profondamente turbata dalle lettere, Delphine perde tutta la sua forza di volontà, compresa quella di scrivere. Ma dal nulla appare un’impetuosa quanto misteriosa lettrice che entra come un uragano nella vita della donna; la ragazza – Elle – sembra capirla in tutto e per tutto.

Ma, soprattutto, sembra sostenerla in un momento tanto difficile; il rapporto tra le due si fa talmente intenso, grazie allo charme di Elle e al suo incredibile intuito, che Delphine sente la necessità di averla sempre affianco, arrivando a proporle di condividere l’appartamento.

Tuttavia Elle è molto più complicata di quello che sembra e da amica comprensiva, tirerà fuori un aspetto del suo carattere davvero difficile da gestire e il rapporto simbiotico tra le due rischierà di essere estremamente dannoso – se non ipoteticamente letale – per Delphine.

Il film si muove costantemente sul filo sottilissimo che separa la realtà dall’immaginazione, in un thriller davvero ben costruito che ricorda a tratti il Misery non deve morire di Stephen King e un Fight Club ovviamente più intimista a cui la critica sociopolitica e machista si sostituisce una profonda analisi della mente umana al femminile.

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