Gaetano Badalamenti assassino Peppino Impastato, il boss di Cinisi

Gaetano Badalamenti è stato un boss della mafia che tra le tante attività illecite è stato anche il mandante dell’omicidio dell’attivista Peppino Impastato.

Gaetano Badalamenti
Gaetano Badalamenti

Gaetano Badalamenti è stato esponente importante della mafia in Italia, legato a Cosa nostra e fu lui il mandante dell’omicidio dell’attivista e giornalista Peppino Impastato.

Nel 1946 ottiene il primo mandato di cattura per associazione a delinquere e concorso di sequestro di persona.

Decise di fuggire in America, dove lo aspettava il fratello maggiore Emanuele, quando ricevette anche delle accuse di omicidio pluriaggravato.

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Presto però Badalamenti fu arrestato dalla polizia americana e rimandato in Italia dove divenne vicecapo della cosca di Cinisi e soltanto nel 1963 capo, dopo l’assassinio di Cesare Manzella.

Fu più volte denunciato per associazione a delinquere ma poi assolto per insufficienza di prove e tornò a Cinisi dopo anni di latitanza, ma fu poi spedito al soggiorno obbligato in provincia di Milano.

Gaetano Badalamenti, mandante dell’omicidio Impastato

Peppino Impastato
Peppino Impastato

Durante gli anni ’70 Gaetano Badalamenti divenne uno dei principali trafficanti di stupefacenti.

L’uomo fu il leader della cosiddetta Pizza Connection, cioè il traffico di droga che fruttò 1,65 miliardi di dollari e che utilizzava le pizzerie come luoghi di distribuzione.

Nel ’78 Badalamenti insieme ad altri boss incontrarono Salvatore Cicchiteddu Greco, per parlare di eliminare Francesco Madonia, capo di una cosca di Vallelunga Pratameno che era stato sospettato di avere organizzato un agguato di uno dei capi mafiosi, su volere di Totò Riina.

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Riina accusò Badalamenti per aver organizzato l’omicidio di Madonia e l’uomo fu sospeso da capo della famiglia mafiosa di Cinisi.

Badalamenti nel 2002 fu condannato all’ergastolo per essere stato il mandante nell’omicidio di Peppino Impastato che avvenne nel 9 maggio del 1978.

Impastato aveva più volte pubblicamente preso di mira Badalamenti e tutto il suo clan, sparlando di lui e sbeffeggiandolo nella trasmissione radiofonica Onda Pazza a Radio Aut.

Ci volle molto per raggiungere la condanna poiché il caso dell’omicidio fu rinviato per ben due volte, nel 1982 e 1992.

Badalamenti morì in carcere per arresto cardiaco nel 29 aprile del 2004 a 80 anni in un Penitenziario del Massachusetts.

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