Francesco, giullare di Dio: Roberto Rossellini, trama e curiosità sul film

Francesco, giullare di Dio è forse uno dei meno ricordati e meno celebrati film di Roberto Rossellini, ma che andrebbe riscoperto per la sua natura atipica.

Francesco, giullare di Dio
Francesco, giullare di Dio

Francesco, giullare di Dio disponibile per gli abbonati Sky On Demand fino al 21 Marzo, rappresenta quasi un’anomalia nel panorama cinematografico italiano. Non tanto per quanto riguarda la struttura ad episodi della trama, già ben presente all’epoca, ma per il fatto di essere un film legato da diverse storie che non hanno un vero e proprio filo conduttore.

Il film suddiviso ad episodi, per l’esattezza dieci, narra le vicende di alcuni frati della provincia viterbese raccolte nei testi “I fioretti di san Francesco” e “fra’ Ginepro”. Piccole storie religiose che ci mostrano la vita e le attività ricreative dei monaci del tempo.

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Francesco, giullare di Dio: trama, recensione

Francesco, giullare di Dio
Francesco, giullare di Dio

Il film del 1950 diretto dal maestro Roberto Rossellini mette in scena un mondo irrealistico e utopico, dove i frati vivono nelle campagne lontani dalla civiltà (tranne nell’episodio con un sardonico e burbero Aldo Fabrizi nelle vesti di un comandante di un piccolo villaggio) e dalle usanze comuni del tempo.

I frati (realmente esistiti e già presenti in un episodio di “Paisà” sempre per la regia di Roberto Rossellini) di “Francesco, giullare di Dio” sono delle persone comuni e semplici, forse un po’ infantili, ma che emanano quella purezza tipica di chi sta dalla parte del bene.

Roberto Rossellini li insegue con la macchina da presa, non perdendoli un attimo di vista. Nelle varie storielle sono sempre al centro dell’attenzione, quasi come se fossero dei veri attori che stanno interpretando una parte.

Il film non vuol essere una biografia su San Francesco D’Assisi, come potrebbe suggerire il titolo parzialmente, ma vuol essere un racconto di fede e di pace che possa essere esteso a tutti, anche a chi non è credente o non si ritrova nelle parole del Santo.

In Francesco, giullare di Dio si registra anche l’ultima collaborazione alla sceneggiatura tra Roberto Rossellini e Federico Fellini, in un certo senso allievo del maestro; difatti si potrebbe aggiungere che il film sia più legato alla figura di Fellini che a quella di Rossellini, per la sua natura atipica e per il suo essere fuori da ogni contesto sociale e politico.

Nel film Roberto Rossellini dissemina qua e in là anche dei brevi momenti gioiosi, come a testimoniare che la vita dei frati non era solo fatica e sacrificio, ma a volte anche spensierata e divertente.

I dieci episodi che ci vengono mostrati, (in origine dovevano essere undici, ma all’ultima fase di post produzione ne venne tolto uno che non è presente in nessuna edizione) non sono tutti dello stesso livello, alcuni sono purtroppo sconclusionati e dispersivi, ma ciò per fortuna, non rovina l’impianto generale del film. Quello che colpisce maggiormente è senza ombra di dubbio l’episodio della pentolaccia, assolutamente esilarante e geniale nel suo insieme.

Come dice in una video-analisi il critico Adriano Aprà il film di Roberto Rossellini, presentato fuori concorso in anteprima alla Mostra del cinema di Venezia insieme a Stromboli, figura come uno dei maggiori insuccessi al botteghino, ma nonostante questo dimostra ancora una volta di come Rossellini fosse un regista che amava percorrere strade nuove e mai esplorate, pur con il rischio di fallire miseramente.

Infatti per nostra fortuna il regista ha proseguito per la sua strada e ci ha lasciato tanti altri film memorabili e riconosciuti da critica e pubblico.

Francesco, giullare di Dio è dunque un film da recuperare e che non sfigura dinanzi a tanti altri film dell’epoca.

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Il trailer del film

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