Nel labirinto delle tartarughe, il fascino di Buñuel conquista l’animazione

Il celeberrimo regista Buñuel spagnolo viene riscoperto attraverso un film d’animazione in uscita giovedì 5 marzo nelle sale italiane.

Scena tratta da Nel labirinto delle tartarughe

Una delle opere principale di Buñuel è il documentario che realizzò nel 1933 “Las Hurdes”, poi successivamente rititolato “Tierra sin Pan“. Quest’opera rappresenta una svolta rispetto alle sue prime opere cinematografiche surreali, la realtà è talmente inquietante da essere irreale senza aggiungere elementi surreali.

Nel 2008, l’opera del cineasta spagnolo, ispira il graphic novel di Fermín Solís Buñuel  “Nel labirinto delle tartarughe” che dieci anni dopo diventerà un  film di animazione con l’omonimo titolo diretto da Salvador Simó. Il film racconta la  realizzazione e genesi da parte di Buñuel del documentario della “Hurdes” della provincia di Cáceres in Estremadura agli inizi degli anni ’30 del Novecento. Gli abitanti vivevano in una situazione di miseria e povertà dentro baracche senza finestre, senza elettricità e fogne, con letti di foglie per dormire e affetti da malattie come il gozzo. In quella regione si trovavano solo brughiere, rocce e capre ed era una volta abitato da ebrei che scappavano e banditi.

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Nel labirinto delle tartarughe, la genesi del documentario di Buñuel

Nel labirinto delle tartarughe si focalizza anche sulla preparazione del documentario e sulla ricerca di Buñuel, tra salotti letterali borghesi e mecenati, nel trovare fondi per garantirgli le riprese. Il documentario verrà poi finanziato dall’amico aragonese Ramón Acín imprestandogli 20mila per le riprese dopo una grande somma di denaro vinta alla lotteria.

La pellicola di Simó racconta la scoperta di un mondo fuori dalla realtà, incantevole e orrendo allo stesso tempo. Nel il film emerge anche il rapporto di Buñuel con il padre  rigoroso ma che seppe fargli nascere l’amore per il cinema. Nella pellicola vengono anche inseriti elementi surrealisti come elefanti sui trampoli e giraffe che diventano ripostigli e anche estratti  originali del film “Las Hurdes”. Nella visione si nota come le scene più forti del documentario siano state volutamente costruite da Buñuel per far vedere la dura e cruda realtà dei fatti allo spettatore e fargli aprire gli occhi. Nulla è più surreale che la cruda realtà posta senza filtri davanti a chi sta guardando il film.

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Il trailer di Nel labirinto delle tartarughe

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