I plagi più famosi del Festival: ve li ricordate? Identici all’originale

Nel pieno del Festival di Sanremo è impossibile non parlare dei plagi che hanno fatto più discutere nella storia della kermesse musicale. Ve li ricordate?

In questi giorni stiamo vivendo la settimana più faticosa e bella dell’anno per chi ama la musica. Tutti parlano del festival della canzone italiana e spesso si ricordano momenti legati al passato della competizione, come quando alcune canzoni erano state accusate di plagio.

Sanremo

Questa sera vivremo il quarto appuntamento con il Festival di Sanremo. Un evento dedicato alle over degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta, dove gli artisti in gara dovranno riproporre sul palco dell’Ariston le loro versioni di brani che hanno fatto la storia della musica italiano e internazionale.

Come in molti ricorderanno, le edizioni passate della kermesse hanno visto diversi momenti in cui gli artisti in gara sono stati accusati di plagio verso altri brani già editi. Proprio quest’anno abbiamo visto Highsnob essere accusato sui social dal rapper Junior Cally che ha puntato il dito contro il big in gara dicendo di aver “rubato” il testo della sua canzone.

Ma al di là di questo evento molto recente, andiamo a vedere quali sono stati i cinque casi di plagio che sono passate alla storia del Festival e che ancora oggi fanno parlare. Quello che però bisogna sottolineare è che provare il plagio è un evento difficilissimo, visto che le note sono “solo” sette.

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I casi di plagio a Sanremo: da Modugno a Nek

Tantissimi sono stati i casi di plagio che hanno interessato il Festival di Sanremo. Tra questi citiamo quello che vide protagonista Domenico Modugno nel 1958 con lo storico brano Nel blu dipinto di blu. All’epoca Antonio De Marco accusò il cantautore pugliese di aver plagiato Il castello dei sogni, brano mai inciso ma che fu eseguito dal vivo. Modugno a all’epoca lo citò in giudizio per diffamazione e vinse.

Nel 1960 Renato Rascel fu accusato che Romantica fu un plagio di Angiulella, brano di Nicola Festa. Il cantante vinse la causa grazie alla perizia di Igor Stravinsky. Dieci anni dopo, Adriano Celentano e Claudia Mori furono accusati che la loro Chi non lavora non fa l’amore era una copia di Give Peace a Chance dei Plastic Ono Band.

Nel 1971 invece i Ricchi e Poveri furono additati di aver plagiato London London di Cateano Veloso e aver presentato a Sanremo Che sarà. Nel 1983 il brano vincitore di Tiziana Rivale intitolato Sarà quel che sarà fu accusato di plagio della canzone Up Where We Belong di Joe Cocker & Jennifer Warner. Nel 1995 invece Ivana Spagna fu accusata di aver copiato Last Christmas degli Wham! con la sua Gente come noi.

Anche Ron e Tosca cascarono nella bufera del plagio con la loro Vorrei incontrarti tra cent’anni. In molti hanno notato somiglianze con More Than Words degli Extreme. Nek invece fu citato in giudizio da Gianni Bella in quanto accusato di aver copiato Laura non c’è dalla sua Più ci penso.

I casi di plagio a Sanremo: dai Jalisse ai Maneskin

Anche i Jalisse furono accusati di aver copiato Fiumi di parole alla famosissima Listen to Your Heart dei Roxette. Nel 2000 i Matia Bazar furono accusati che la loro Brivido caldo era una copia di Libertango di Grace Jones.

Alcuni hanno avuto da dire anche su L’uomo volante di Marco Masini del 2004, il cui ritornello sarebbe molto somigliante a E ritorno da te di Laura Pausini. Nel 2008 Loredana Bertè fu esclusa dalla competizione con la canzone Musica e parole, trovata uguale a Ultimo segreto di Ornella Ventura.

Noemi nel 2016 addirittura ricevette il tapiro d’oro di Striscia la notizia perché trovarono La borsa di una donna somigliante ad un brano edito di Giorgio Faletti. Un altro caso eclatante è quello di Alessio Bernabei che fu accusato che la sua Non siamo infinito era simile a One Last Time di Ariana Grande.

Come dimenticar Ermal Meta e Fabrizio Moro nel 2018 che furono accusati che la loro Non mi avete fatto niente, poi vincitrice, era un plagio di un brano scritto da Febo, autore della canzone. Nel 2019 Achille Lauro fu accusato che la sua Rolls Royce fu uguale a Smashing Pumpkins.

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E adesso arriviamo ai Maneskin che lo scorso anno sono stati presi di mira perché la loto Zitti e buoni ricordava F.D.T. degli Anthony Laszlo. Quella dei plagi è una storia infinita che sicuramente non terminerà quest’anno.

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