Raoul Bova, dal dolore alla rinascita: un percorso difficile

Raoul Bova racconta la sua rinascita dopo alcuni momenti passati davvero difficili che hanno segnato la sua vita. Scopriamo insieme la sua rivelazione. 

Raoul Bova

Raoul Bova, questa sera, in prima serata su Cielo, sarà protagonista nel film “Ninfa plebea”, diretto da Lina Wertmuller. Nel cast accanto alla figura del celebre Argentero, troviamo attori quali: Stefania Sandrelli, Lucia Cara, Peppe De Rosa, Ennio Coltorti. Siamo negli anni trenta, prima dell’esplosione della Seconda guerra mondiale. Bova, nei panni di un soldatino fuggiasco salverà una ragazzina, Miluzza, dagli occhi indiscreti dei paesani. Ma scopriamo la confessione fatta dal noto attore. Una rinascita tanto attesa e desiderata.

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Raoul Bova, la luce ritrovata grazie a quel lavoro

Raoul Bova

Bova, in un’intervista rilasciata ad il Corriere della Sera, ha parlato a cuore aperto del tunnel buio e scomodo che lo ha ospitato per due anni e della luce ritrovata grazie al lavoro. Come l’attore stesso ha confessato, quella perdita di entrambi i genitori l’ha fatto cadere in un vortice oscuro, ma ben presto la sua debolezza si è rivelata la sua forza. La morte del papà Giuseppe avvenuta nel gennaio del 2018, seguita da quella della madre, ventidue mesi dopo e il dramma della pandemia, non hanno fatto vivere l’attore in pace.

Un crollo emotivo che si è ripercorso nella sua salute fisica. Siamo felici di ascoltare che ora è tornato a condurre una vita serena e ad esprimere bellezza con il suo lavoro. Qualche mese fa è uscito il suo libro “Le regole dell’acqua” dove racconta il suo percorso di rinascita. La sua salvezza è anche merito della sua fedele compagna, l’attrice, showgirl e modella spagnola Rocío Muñoz Morales, conosciuta sul set del film Immaturi – Il viaggio, la quel le ha dato le due più grandi gioie della sua vita, Luna e Alma. Un altro tassello fondamentale per il come back di Raoul, è stato l’incontro con Manuel Bortuzzo, promessa del nuoto costretto sulla sedia a rotelle dopo una sparatoria.

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Il rapporto di quest’ultimo che ha con il padre gli ha rimandato alla memoria il legame indissolubile con papà Giuseppe. I loro dolori si sono uniti per riuscire a combattere insieme le disavventure della vita. Grazie a lui ha ripreso ad allenarsi. Nel suo cammino ha incontrato tante persone che l’hanno sempre sostenuto ed aiutato. Al Corriere della Sera ha svelato come il suo incontro con Giorgio Armani è stata una delle più grandi lectio magistralis della sua vita.

 

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