Edoardo Leo, un errore nel passato: la sua scelta viene criticata

Edoardo Leo, attore, regista e sceneggiatore romano, ha raccontato un evento eclatante del suo passato. Scopriamolo.

Edoardo Leo
Edoardo Leo

Edoardo Leo oggi indosserà i panni di Renatino De Pedis nella commedia “Non ci resta che il crimine“. Nella pellicola di Massimiliano Bruno che omaggia due film di culto come Non ci resta che piangere e Ritorno al futuro, Leo presta il volto all’antagonista di tre amici cialtroni interpretati da Alessandro Gassman, Marco Giallini e Gianmarco Tognazzi, che decidono di organizzare un «tour criminale» di Roma alla scoperta dei luoghi simbolo della banda della Magliana. Renatino è il capo della Banda. Leo ha infatti dichiarato che per interpretare questo ruolo ha esasperato alcune caratteristiche del boss per dare quel tocco di comicità. Ma scopriamo quell’evento del suo passato che ha lasciato tutti senza parole.

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Edoardo Leo, quel particolare evento del suo passato che in pochi sapevano

laura marafioti moglie edoardo leo

L’attore si è lasciato andare al racconto di quando si è visto costretto a “falsificare” il suo curriculum. Leo ha raccontano che dopo aver tentato invano di entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia e nell’Accademia d’arte Drammatica decise di falsificare il suo curriculum. Perché? Ebbene, ad ogni provino che faceva, Leo, racconta, che gli facevano notare che non aveva fatto nessuna scuola, così un giorno decise di scrivere sul suo curriculum di aver fatto dei corsi alla Scaletta. Ma non finisce qui, perché per dare sostegno al suo curriculum inserì anche dei titoli di cortometraggi inventati. Ma è stato mai scoperto?

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All’epoca non c’era YouTube, quindi era più difficile controllare la veridicità di ciò che c’era scritto. Ha confessato che ha avuto l’incubo che lo beccassero. L’attore è così riuscito, anche senza nessuna scuola di prestigio, a diventare uno tra gli attori più amati del pubblico italiano. Tanto che, a causa dell’enorme quantità di film, decise per un anno di ritirarsi dalle scene, dicendo di avere una sensazione di “bulimia” nel vedere così spesso la sua faccia in tv o a cinema.

 

 

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