Edoardo Leo scoppia a piangere in diretta tv: “Non sei un attore”

Edoardo Leo scoppia a piangere in diretta tv, l’attore ha dimostrato di avere un grandissimo cuore e di essere una persona davvero empatica con i suoi colleghi.

Scoppia in lacrime durante il discorso al funerale di Gigi Proietti: “Non sei un attore tu, sei Gigi Proietti”. Lo fa alla fine di un lunghissimo elenco dove ha voluto spiegare tutte le volte che deve dirgli grazie. Inizia un po’ scanzonato, ma non riesce a frenarsi perché dentro ci sono mille ricordi, mille dolori, mille emozioni. Tra i motivi c’è quello di aver fatto capire che si può essere persona di grandissima professionalità ma anche che si può prendere tutto con maggiore leggerezza e sorridere anche.

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Edoardo Leo, non è l’unico a piangere

Non poteva essere l’unico a piangere Edoardo Leo, troviamo anche Paola Cortellesi che prima inizia scherzando e poi si commuove: “Dietro di te c’è un esercito di riconoscenza che non ti dimenticherà mai”. Sono parole forti alle quali non riesce a resistere e anche lei se ne va dal palcoscenico salutando con un grande ringraziamento sua figlia. Sarà dunque importante vedere quello che diranno loro di fronte a questi ricordi emozionanti e pieni di cuore.

Enrico Brignano sottolinea: “Maestro mio è arrivato il tempo dei saluti, se fossi bravo come te avrei composto un sonetto, una poesia per dire quello che sei stato. Io non lo so fare, non sono capace e allora lo faccio in prosa a modo mio come mi viene meglio anche se è difficile trovare la forza per salutarti, tu che mi hai aperto la porta dei sogni e sei stato mio mentore per eccellenza. In tutti i tuoi allievi hai ispirato momento di ispirazione. Sei un gigante con cui ci siamo dovuti confrontare, ma sei stato il nostro riparo quando ne abbiamo avuto bisogno. La prima volta che ti vidi vicino era un giorno d’aprile del 1988. Entrasti e con la giacchetta tenuta per un dito hai detto “ciao” con una voce imponente e autorevole. La testa piena di capelli e io mi sentii intimidito, ma mi sono abituato all’idea e iniziai a chiamarti Giggi con due g come facevano tutti”.

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