Commodo, l’imperatore che successe a Marco Aurelio

Commodo fu il successore alla reggenza dell’impero romano dopo la morte di Marco Aurelio, che vediamo raccontato nel film Il Gladiatore di Ridley Scott.

Commodo
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Commodo è stato un famoso imperatore romano, membro della dinastia degli Antonini, che portò avanti il suo regno dal 180 al 192.

Figlio di Marco Aurelio, l’imperatore romano che succedette nella reggenza, in realtà ebbe l’opportunità di essere associato al trono insieme al padre nel 177.

Commodo è ricordato in particolar modo dagli storici per il suo carattere un po’ stravagante e la sua reggenza autoritaria che lo portò anche ad osteggiare il Senato e alla volontà di esibirsi come gladiatore per provare la sua magnificenza.

In campo si faceva nominare l’Ercole romano e sicuramente il suo narcisismo lo portava sempre ad essere al centro dell’attenzione.

Nonostante tutto, a lui si deve una maggiore tolleranza religiosa, che portò anche alla fine delle persecuzioni contro i cristiani.

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Inoltre, sotto il suo regno si stabilì anche un contatto maggiore con le arti, a cui fu dato un nuovo impulso.

Nonostante la fama di personaggio severo, in realtà fu molto amato dal popolo e anche appoggiato dall’esercito.

Il Senato lo sottopose alla damnatio memoriae, ma il suo nome fu poi riabilitato e divinizzato dall’imperatore Settimio Severo.

Commodo, le differenze nel film Il gladiatore

Commodo
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Il personaggio di Commodo appare anche all’interno del film di Ridley Scott Il gladiatore, di cui però si possono notare alcune incongruenze con la reale storia.

Pare infatti che non fu lui ad uccidere il padre Marco Aurelio, ma quest’ultimo morì a causa di una qualche malattia, probabilmente il morbillo o il vaiolo.

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Con il padre mantenne la coreggenza per almeno tre anni e una volta morto questo,  governò da solo.

Nonostante spesso decise di combattere come gladiatore, in realtà non fu ucciso nell’arena, ma la sua morte è avvenuta per strangolamento nel suo bagno per mano del lottatore Narciso.

Nel film inoltre il suo regno, che in realtà durò 12 anni, è stato presentato molto più breve.

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