Mohammed Fikri, cosa c’entra con la morte di Yara Gambirasio?

Mohammed Fikri è un operario che è stato indagato nel 2010 per l’omicidio della piccola Yara Gambirasio, che scosse l’Italia nel profondo per molti mesi.

mohammed fikri
Mohammed Fikri

Nella vicenda che riguarda l’omicidio di Yara Gambirasio, rientrò per un breve periodo anche il nome di Mohammad Fikri, operaio marocchino che lavorava in un cantiere di Mapello.

La scomparsa della tredicenne Yara Gambirasio avvenne il 26 novembre 2010, dopo che questa si era recata come si consueto al centro sportivo di Brembate, dove come al solito si allenava in ginnastica ritmica.

Il suo corpo fu rinvenuto 3 mesi dopo in un campo aperto a Chignolo d’Isola, da un aereomodellista che si trovava lì per caso.

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Tra i presunti colpevoli di questo omicidio fu indagato anche Fikri, poiché i cani molecolari sembrarono avere rilevato su di lui tracce di Yara.

L’operaio fu anche indagato in seguito ad una intercettazione telefonica ambientale, che era stata ripresa e ritenuta una prova importante.

La telefonata però era avvenuta nella lingua originaria dell’uomo e tradotta in maniera errata, tanto che poi questo indizio fu ritenuto nullo.

Mohammed Fikri è innocente? Massimo Bossetti nel mirino

Massimo Bossetti
Massimo Bossetti

Presto tutte le prove che erano state prese nei confronti di Mohammed Fikri furono ritenute non valide.

L’uomo era stato anche accusato di aver organizzato un viaggio verso il Marocco per poter fuggire dall’Italia, visto che accusato di un crimine del genere.

Fikri però riuscì a dimostrare che questo viaggio in nave era stato programmato in realtà da molto tempo e che non poteva dunque essere un punto a favore sulla sua colpevolezza.

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Ritenute non valide tutte le prove nei suoi confronti, l’uomo fu ritenuto estraneo alla vicenda e la sua posizione totalmente archiviata.

Dell’omicidio poi fu accusato Massimo Bossetti, di cui furono trovate tracce di DNA sul corpo di Yara che erano riconducibili all’uomo.

Per questo omicidio Bossetti sta attualmente scontando la condanna all’ergastolo, anche se lui continua a dichiararsi innocente e la sua accusa ha contestato la prova genetica a causa della mancanza di DNA mitocondriale dell’uomo.

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