Tiberio Timperi e la Rai denunciati dal Codacons: l’accusa è grave

Tiberio Timperi e la Rai nell’occhio del ciclone a causa di una battuta infelice che ha fatto indignare un’intera Regione. Ecco cosa è successo

Tiberio Timperi sotto accusa
Tiberio Timperi (Facebook)

Tiberio Timperi e la Rai con il programma Mattino in Famiglia sono finiti nell’occhio del ciclone a causa di una battuta infelice del presentatore. Il tutto ha avuto inizio lo scorso 25 gennaio, quando un telespettatore in collegamento dalla Calabria, per rispondere ad una domanda, ha chiesto l’aiuto del pubblico presente in studio. A quel punto arriva la risposta incriminata da parte di Tiberio Timperi, che, accompagnandosi con una mimica piuttosto eloquente, così afferma: “Se non ti aiutiamo, andremo a fare i piloni della Salerno – Reggio Calabria”.

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La frase non è passata inosservata, molte sono state le proteste intervenute da più parti. L’espressione del presentatore non è infatti proprio piaciuta a nessuno: si sono rivoltati tutti i calabresi, ma anche i dirigenti della Regione e da ultimo, il Codacons è arrivato a denunciare la Rai e il conduttore romano per aver attribuito a tutti i calabresi, in maniera indistinta, comportamenti di stampo mafioso.

Tiberio Timperi e Rai denunciati dal Codacons

Tiberio Timperi accusato dal Codacons
Tiberio Timperi (Facebook)

E’ dunque partito un esposto in procura contro la TV di Stato e contro Tiberio Timperi. Secondo Francesco Di Lieto, “numero 2” nazionale del Codacons, si tratta di una frase di chiaro stampo razzista che umilia un’intera regione. Il vicepresidente nazionale del Codacons ha evidenziato che un simile atteggiamento non può essere accettabile in un servizio pubblico, che viene finanziato da tutti gli italiani.

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Il presentatore messo sotto accusa ha deciso di esporre la sua visione con un post pubblicato sul suo profili Instagram in cui ha fatto sapere di essere stato in buona fede e di non aver mai pensato di offendere la Calabria, cui si ritiene molto legato. A chiusura del messaggio arrivano le sue scuse a chiunque si fosse sentito offeso dalle sue parole.

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