Cinema America, lettera di solidarietà dai registi più famosi del mondo

Da Alfonso Cuarón a Spike Lee, da Jeremy Irons a Alejandro Iñárritu: con una lettera, tutti vicini ai ragazzi del Cinema America aggrediti.

solidarietà al cinema america

Alberto Barbera (Direttore Artistico della Mostra del Cinema di Venezia), Antonio Monda (Direttore Artistico della Festa del Cinema di Roma) e Nathalie Baldascini (collaboratrice di Bernardo Bertolucci) hanno dato vita a un’iniziativa intorno a cui si sono raccolti tutti i più importanti esponenti del mondo del cinema mondiale.

Tutti hanno voluto aderire e firmare una lettera di vicinanza ai ragazzi del Cinema America.

Attori e registi col Cinema America

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai ragazzi e le ragazze aggredite a Roma, nonché all’esperienza del Cinema America e a tutti quei giovani che creano un dialogo tra il mondo dell’arte e le persone. È inammissibile che ci sia ancora chi pensa di imporre il proprio pensiero con l’uso della violenza. Non si può accettare una ferita del genere, inferta non solo al mondo del cinema e dell’arte ma al mondo tutto”.

Questa lettera di solidarietà è stata firmata da personaggi di spicco del cinema mondiale.

Francis Ford Coppola, Alfonso Cuarón, Willem Dafoe, Guillermo del Toro, Stephen Frears, Costa-Gavras, Richard Gere, Amos Gitai, Alejandro González Iárritu, Jeremy Irons, JR, Babak Karimi, Mathieu Kassovitz, Spike Lee, John Malkovich, Radu Mihileanu, Keanu Reeves, Paul Schrader, Wim Wenders, Debra Winger hanno voluto esprimere la loro vicinanza al Cinema America e ai ragazzi aggrediti nei giorni scorsi.

Le loro voci si aggiungono a quelle di tanti attori italiani che nelle scorse ore si sono fatti sentirte con messaggi e video sui social: tra loro Alessandro Borghi, Claudio Amendola, Paola Cortellesi, Edoardo Leo.

 

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Facciamo così. La prossima volta prendetevela con me. @piccoloamerica #piccoloamerica

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L’aggressione

Le vittime indossavano le maglie del Cinema America e sarebbero state aggredite perché antifasciste da 4 militanti di estrema destra già noti alla Digos e subito identificati.

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