Pif è uno di quelli che ci ha sempre dimostrato una grandissima cultura, una voglia di scoprire e così di raccontare. La prima volta al cinema e una scelta che non si allontana da questo.

Oggi vogliamo raccontarvi un momento particolare della vita e della carriera di questo ragazzo che partito con la televisione e gli approfondimenti ha deciso poi di passare al cinema. Sarà ospite a Splendida Cornice.
Al di là delle prove da attore sono tre i film per la regia di Pif e partono dall’ormai lontano 2013 quando esce La mafia uccide solo d’estate. Il film è un vero successo, tanto che ne faranno una serie tv, ed è un racconto emozionante e intenso, legato alla volontà di questo personaggio di argomentare sempre tutto con la massima serietà. Cosa che trovate anche su Netflix tra i capolavori assoluti.
Il film è una commedia drammatica che racconta il male della mafia, le difficoltà, le passioni e anche la gente comune. Cosa nostra si mescola ad altri avvenimenti con un racconto che ci permette di notare il tatto con cui questi ha scritto la sceneggiatura insieme a Michele Astori e Marco Martani.
Un pezzo di storia, a tutti gli effetti, del nostro cinema che merita di essere visto e che sarebbe il caso anche un giorno di andare ad approfondire. Ma andiamo avanti.
Pif e il cinema
Molti conoscono Pif soprattutto per i suoi ruoli irriverenti in televisione, tanti lo conducono a quelle Iene dove rimane dal 2000 al 2011 nel suo primo ruolo importante e che ne caratterizzano anche quella che ne è la visione agli occhi delle altre persone. In realtà Pif è molto altro e negli ultimi anni è diventato soprattutto cinema.

Voltiamo pagina nel 2016 con l’uscita di In guerra per amore, un film dal fortissimo impatto e che riesce a proseguire il discorso di un cinema vero e molto interessante in ogni suo aspetto. Stavolta la storia è ambientata in America nel 1943 e parla di un palermitano emigrato ripercorrendo la strada che molti italiani hanno battuto nel sogno americano.
E nel 2021 arriva il terzo lavoro di Pif che riscuote subito un grande successo, ma che forse è il meno conosciuto dei tre lavori. Si intitola E noi come str**i rimanemmo a guardare ed è un film ancora una volta forte dal punto di vista del racconto così come dell’immagine. Si tratta di una commedia satirica con degli spunti di fantascienza. Nel futuro Arturo è un manager che sta lavorando a un algoritmo che ha l’utilità finale di determinare se un dipendente di un’azienda è importante o meno. Qualcosa di molto vicino a oggi.
Un cinema che ha permesso di regalare delle splendide emozioni anche quando è diventato padre.