I Cesaroni, da dove nasce “Che amarezza”? La verità da Antonello Fassari

La serie I Cesaroni è stata segnata anche dal “Che amarezza” detto da Antonello Fassari ma da dove nasce? La risposta dell’attore.

Dal 2006 fino al 2014, la serie I Cesaroni è stato un perno centrale della serialità in Italia. Ancora oggi gli attori che hanno ricoperto quei ruoli sono ricordati con deciso affetto. Tra le situazioni più amate troviamo il “Che amarezza” detto in determinate occasioni da Antonello Fassari.

Da dove nasce "Che amarezza" de I Cesaroni
La verità su “Che amarezza” de I Cesaroni – Fonte foto screen YouTube – YouMovies.it

Nel microcosmo della Garbatella, Antonello Fassari ha ricoperto il ruolo di Cesare Cesaroni fratello di Giulio, interpretato da Claudio Amendola. Il suo ruolo è stato sicuramente molto importante dato che insieme a Giulio gestivano il locale romano. Come detto però oltre alle tante situazioni che si generavano a colpire era il modo di dire dello stesso Cesare Cesaroni.

Per tanti anni gli affezionati si sono chiesti da cosa derivasse quella esclamazione da parte di Fassari. I momenti in cui si lasciava andare al suo “Che amarezza” erano ben specifici ma oggi l’attore ha voluto svelare i dettagli su quei due termini.

I Cesaroni, da dove deriva “Che Amarezza“: la verità da Antonello Fassari

L’interpretazione di Giulio Cesaroni da parte di Antonello Fassari ha caratterizzato, e non poco, la serie I Cesaroni. Il suo modo di fare autoritario lo portava ad essere molto serio davanti a tutte le situazioni possibili. Verso alcune si lasciava andare al suo “Che Amarezza” che ha svelato derivare da un suo zio nel momento in cui la Roma perdeva.

La verità dietro "Che Amarezza" di Antonello Fassari
Come è nato il “Che Amarezza” di Giulio Cesaroni – Fonte foto screen YouTube – YouMovies.it

La frase, per certi versi iconica, di suo zio è emersa sul set in un momento specifico sottolinea lo stesso Fassari. Nello specifico l’attore racconta di come un giorno si verificarono delle situazioni di cui non pareva possibile uscire. In quel momento a Fassari venne in mente l’esclamazione di suo zio che con il tempo ha raggiunto un grande successo.

Come raccontato dallo stesso Fassari, negli uffici, dietro le macchine e in altri luoghi campeggiava la scritta “Che amarezza“. Di fatto grazie a Fassari è tornata in auge un’esclamazione di altri tempi che ha ben attecchito sia durante il periodo de I Cesaroni sia in questo momento storico. Insomma, queste due parole hanno fatto parte della storia sia della serie incentrata su una famiglia romana sia del comparto seriale italiano. Oggi questo prodotto ha segnato un cambiamento, per certi versi, irripetibile.

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