Il Segreto della miniera: quella triste storia vera

Il Segreto della miniera è un film diretto da Hanna Slak, tratto da una storia vera. Scopriamo insieme il terribile racconto. 

Il Segreto della miniera questa sera andrà in onda in prima serata su IRIS. L’opera, diretta da Hanna Slak, vede nel cast Leon Lucev, Boris Cavazza, Jure Henigman, Tin Marn, Marina Redzepovic. Un biopic sulla vita di Mehmedalija Alic, uno dei tanti immigrati bosniaci che lavorano nelle miniere slovene, in condizioni spesso pericolose che mettono a rischio la stessa vita. Una storia vera, il dolore della guerra e quei tempi spaventosi. Come ha dichiarato il protagonista è fondamentale mostrare la verità alla gente. Addentriamoci nel film e scopriamo la cruda realtà.

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Il Segreto della miniera: la storia e i suoi orrori

Mehmedalija Alić, nel 2007 ha riportato alla luce quanto accaduto nelle miniere di Trbovlje-Hrastnik vicino a Srebrenica, in Slovenia. La sua storia, è diventata un libro, No One, e poi un film grazie alla regista slovena Hanna Slak. Il segreto della miniera, questo il titolo, ripercorre l’impresa di Mehmedalija, le terribili scoperte che si nascondevano sottoterra e i tentativi del governo sloveno di insabbiare e nascondere la verità.

Viene raccontata la storia di un minatore della Slovenia centrale a cui viene assegnato un compito: riaprire e ispezionare un vecchio tunnel per consentire all’impresa privata di chiuderlo definitivamente. Ma abbattendo le barriere di roccia e i mattoni presenti all’interno del tunnel scoprirà molto di più: un segreto che non doveva scoprire e che gli impongono di seppellire nuovamente. Ebbene, infatti le miniere, durante la Seconda Guerra Mondiale, avevano visto l’esecuzione di migliaia di vittime civili. In due anni di scavi Mehmedalija scoprì i corpi mummificati di quelle vittime.

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Eccolo di fronte alla dura realtà della storia, ad un passato oscuro, crudele e disumano. Ma ciò che ha contraddistinto l’uomo è stato il suo coraggio e la sua determinazione, non avrebbe mai voluto che quei corpi fossero nuovamente dimenticati. Mehmedalija ha continuato a raccontare cosa aveva scoperto, fortunatamente di recente il suo impegno è stato riconosciuto anche dalle autorità.

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