Il caso Stardust: una pellicola non autorizzata su David Bowie?

In questi giorni alla Festa del cinema di Roma è stato presentato Stardust, film sul periodo in cui David Bowie era nei panni di Ziggy Stardust.

Stardust
Stardust

Al di là del successo o meno della pellicola al festival, e a breve nelle sale – con l’uscita fissata per un probabile 25 novembre negli States – il film ha creato non poche polemiche proprio per la sua realizzazione. Sembra infatti che Duncan Jones, figlio del compianto David Bowie, non abbia apprezzato il progetto e si sia dissociato cercando anche d’impedire che le canzoni del padre potessero finire nella pellicola; cosa che ha portato i produttori del film di Gabriel Range, a sostenere che Stardust non sarà un vero e proprio biopic ma una parentesi di approfondimento del personaggio con cui Bowie è arrivato al successo; per cui non sarà necessario fondare il film sulle sue musiche, che saranno piuttosto quelle più iconiche del momento come i Joy Division.

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Duncan Jones: le sue condizioni per il film

Duncan Jones (GettyImages)
Duncan Jones (GettyImages)

Stardust sembra, insomma, un non-biopic non autorizzato dalla famiglia del celebre cantante e in molti si chiedono quale sia il senso del progetto. Tanto più che Duncan Jones, che nella vita ha intrapreso proprio il mestiere di regista, aveva aperto alla possibilità di realizzare un film su suo padre, ma dettando delle condizioni molto specifiche: il progetto doveva essere portato avanti da Neil Gaiman – autore di fumetti di successo come American GodsLucifer e Good Omens, tutti diventati serie tv – e Peter Ramsey, il regista di Spider-Man – Un nuovo universo. Entrambi sono amici di vecchia data di Jones, conosciuti proprio grazie al padre che ha chiesto loro di dare al figlio qualche dritta proprio data la carriera che aveva deciso di intraprendere.

Quello che, tuttavia, Jones aveva in mente non è esattamente un biopic ma un film fantasy d’animazione basato sui personaggi-maschera creati da Bowie (Ziggy StardustAladdin Sane e il Duca Bianco) e, in tal senso, due autori come quelli sopracitati sarebbero perfetti. Il piano era, dunque, di ripercorrere la carriera di Bowie attraverso le sue creazioni e non la sua vita privata; un progetto affascinante e non è da escludere che prima o poi vedremo qualcosa del genere, se la volontà di Jones è davvero così forte. Probabilmente a decidere sarà anche l’andamento nelle sale del film di Gabriel Range, che si prospetta già come un biopic mutilato.

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