Claudio Foti chi è? E’ vera la storia dell’elettroshock?

Claudio Foti si difende da tutte le accuse. Lui sarebbe uno psicologo senza laurea, ma c’è una giustificazione alla cosa

Di Claudio Foti, meglio noto come “lo psicologo senza laurea” se ne parlerà stasera su Rete 4 alla trasmissione “Quarto Grado”.

Lui ha sempre respinto ogni accusa.

Claudio Foti, la prima volta in tv a Quarto Grado

Claudio Foti, lo psicoterapeuta della Onlus “Hansel e Gretel” parlò per la prima volta in televisione proprio a “Quarto Grado”.

In quel caso lo “psicologo” si era difeso dalle accuse e aveva ribadito la sua innocenza asserendo di non avere nulla a che fare con la vicenda dei presunti affidi illegali e di nona vere mai praticato l’elettroshock sui bambini.

Nessuna laurea in psicologia? C’è una spiegazione

Di Claudio Foti se n’è ampiamente parlato. In ultimo il movimento Cinquestelle lo aveva accusato di praticare la professione di psicologo senza una laurea in psicologia.

Quanto affermato è una verità seppure a metà. In effetti il dottore ha una laurea in letteratura conseguita nel 1978. Ciononostante Foti è inscritto all’albo degli psicologi dall’agosto del 1989.

Com’è possibile una cosa del genere? E’ presto detto.

L’ordine degli psicologi è stato creato soltanto nel 1989 non prima.

Dunque una qualsiasi laurea, se ovviamente ci si specializzava nel campo, poteva essere in un certo senso utile ai fini dello svolgimento della professione.

Tuttavia la legge stabilisce che per praticare la professione di psicologo è necessario “aver conseguito l’abilitazione in psicologia mediante l’esame di Stato ed essere iscritto nell’ apposito albo professionale”.

Diversa la situazione in merito al ramo della psicoterapia in cui il soggetto “è subordinato ad una specifica formazione professionale» successiva alla laurea (in medicina o in psicologia) e all’ iscrizione all’Albo”.

A salvarlo dalle accuse anche un altro articolo, il 32, che prevedeva una norma transitoria: “laureati che da almeno sette anni svolgano effettivamente in maniera continuativa attività di collaborazione o consulenza attinenti alla psicologia; a coloro che avessero «operato per almeno tre anni nelle discipline psicologiche ottenendo riconoscimenti nel campo specifico a livello nazionale o internazionale nonché a professori ordinari che avessero insegnato discipline psicologiche” “potrebbero” praticare liberamente la professione.

Cosa accadrà dunque? Staremo a vedere.

 

 

 

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