Benito Mussolini e il fascimo: vita,morte e aneddoti sul dittatore italiano

Benito Mussolini fu un uomo dal grande carisma che seppe accentrare il potere nelle sue mani. Il suo regime totalitario portò l’Italia allo sfascio

Benito Mussolini, un nome legato, probabilmente, a uno dei capitoli più bui della nostra storia.

Asceso in politica negli anni’20 cercò di concentrare tutto il potere su di se e riuscì nel suo intento.

La sua politica dittatoriale condusse l’Italia alla rovina, fino  alla sua morte per fucilazione.

Benito Mussolini: vita, carriera, morte

Benito Mussolini nacque nei pressi di Forlì il 29 luglio 1883. L’uomo era un giornalista e un politico prima di fondare l’ordine fascista. Inizialmente si schierò al fianco del Partito Socialista, fino all’esserne successivamente espulso, dopo la prima guerra mondiale, per le sue idee troppo belligeranti.

Da quel momento la sua fu una scalata assoluta. Ottenuta la fiducia del Re dopo la marcia su Roma creò le leggi “fascistissime” che gli garantirono un potere pressochè assoluto.

Non esisteva più libertà di stampa, tutti i partiti furono soppressi così come le organizzazioni sindacali.

Sul piano Estero Mussolini, lo sappiamo, si alleò con Hitler appoggiando la sua politica belligerante. Se per i tedeschi, almeno inizialmente la cosa portò al successo così non fu per l’Italia.

Il bel Paese ne uscì distrutto dal secondo conflitto mondiale e nel 1943 Mussolini venne sfiduciato dallo stato. Cercò in tutti i modi di tornare in Italia e di ricostituire il governo, ma invano.

Ormai gli italiani non credevano più in lui e anzi avevano sete di giustizia e vendetta per tutto ciò che era stato promesso, ma mai mantenuto.

Il crollo di Benito Mussolini fu in seguito totale e inarrestabile, fino al suo arresto e morte per fucilazione il 28 aprile 1945 assieme alla sua amante Claretta Petacci. Benito Mussolini si era sposato nel 1915 con Rachele Guidi.

La sua morte e l’esposizione al pubblico del cadavere

Con la sua morte si chiuse per sempre l’era del fascismo e il suo corpo così come quello della sua amante vennero esposti pubblicamente alla gente.

Piccola curiosità: i due cadaveri rimasero affissi a testa in giù tanto che la gonna di Claretta Petacci penzolava coprendole il volto.

Un’italiana, mossa a compassione prese una spilla e riportò l’indumento in sù in segno di pudore.

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