Charlotte Gainsburg, non solo attrice: musicista sulle orme di suo padre

Charlotte Gainsburg oltre a essere attrice è anche musicista. Rest, il suo primo album, è dedicato a suo padre Serge morto nel 1991 e a sua sorella Kate Barry morta suicida nel 2013. Poi è stata la volta di Take2

Charlotte Gainsbourg

Charlotte Gainsburg è la protagonista femminile di Samba, film in onda questa sera in prima serata su Rai 3. Con lei nel cast anche Omar Sy.

I due album di Charlotte Gainsburg

Dopo quattro anni di lavoro, a fine 2017 è uscito il primo album dell’attrice, Rest, realizzato con SebastiAn, DJ e produttore che ha collaborato anche con Daft Punk e Beastie Boys. Il lavoro è stato lungo, frutto della lunga elaborazione del dolore dell’attrice per la morte della sua amata sorella, che nel 2013 si era suicidata gettandosi nel vuoto dalla finestra della sua abitazione. Poi il trasferimento negli Stati Uniti per concretizzare davvero quel lavoro, perché a Parigi non si sentiva più a casa. Ma nell’album canta nella sua lingua, il francese.

Anche questo conferisce all’album un tono molto intimo e confidenziale, sembra un album d’altri tempi, impregnato dei ricordi familiari della Gainsburg, legati soprattutto al padre (musicista, morto nel 1991) e alla sorella. A lei è dedicata l’ultima canzone del disco Les Oxalis, che racconta proprio una visita sulla tomba della donna.

A dicembre 2018 è poi uscito Take2, seconda breve raccolta di canzoni. La musica ha sempre fatto parte della sua vita, ma solo da “adulta” ha trovato il coraggio di far sentire al pubblico le sue creazioni e di portarle anche in tour. Si è esibita di recente anche al Fabrique di Milano. “Per lunghi anni ho creduto che non sarei mai più tornata alla musica: era troppo legata a mio padre. La mia guida, il mio mentore. Avevo persino smesso di ascoltarla”, aveva dichiarato.

Oggi invece ha anche ritrovato la forza di portare in tour due pezzi che, appena dodicenne, cantava proprio con lui: Charlotte Forever e Lemon Incest. “All’inizio pensavo di non poterli interpretare perché manca la voce di mio padre, poi ho pensato di lasciare dei vuoti. Alla fine mi è venuto naturale cantare anche le sue parti e mi pare che vengano bene così. Non è una cosa dolorosa, solo commovente”.

 

 

 

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