Suicidio Tenco, perché? Protesta o complotto, i dubbi sulla vicenda

Sanremo 1967 fu sconvolto dal suicidio di Luigi Tenco, in gara con la compagna Dalida col brano Ciao amore Ciao. La canzone fu eliminata e lui, per protesta, si tolse la vita, come spiegò in un biglietto. Ma è andata davvero così?

luigi tenco suicidio

Stasera va in onda in seconda serata su Rai 1 il film Dalida, di Lisa Azuelos, con Sveva Alviti nei panni di Dalida e Alessandro Borghi nei panni di Luigi Tenco.

Suicidio Tenco: atto di protesta o altro?

Il caso Tenco è stato archiviato come suicidio, ma negli anni ci sono state diverse testimonianze che hanno spiegato in modo diverso e contrastante il gesto estremo del cantautore.

Tenco era in gara a Sanremo 1967 con la canzone Ciao amore ciao da lui stesso scritta. All’epoca, le canzoni erano cantate, separatamente, da due artisti e il secondo esecutore era Dalida: i due erano legati da un grande amore.

Il brano fu eliminato dopo la prima sera. La notizia sconvolse Tenco, che non riusciva ad accettare come avessero potuto preferire altre canzoni alla sua. Per lo meno, questo è quello che si evince dal biglietto (a lui attribuito da più  perizie grafologiche) scritto prima di spararsi un colpo di pistola alla testa.

Nel biglietto si legge: “Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi”.

Eppure qualcuno ha insinuato che potesse esserci altro. Prima di togliersi la vita Tenco era stato a telefono con Valeria (sua presunta fidanzata dal 1964) alla quale confidò di voler il giorno dopo denunciare, in una conferenza stampa, il giro di scommesse clandestine che incombeva sul Festival e di cui era venuto a conoscenza, con tanto di nomi e cognomi delle persone coinvolte.

A creare dubbi sulla versione poi passata come ufficiale del suicidio come gesto di protesta, anche le gravi deficienze nelle indagini, come la rimozione e il successivo riposizionamento del corpo nella stanza. E ancora: Tenco aveva detto che poche settimane prima, a Santa Margherita Ligure, due automobili avevano tentato di mandarlo fuori strada.

Tutto questo ha portato anche a una riesumazione della salma, nel 2005, per volontà del fratellastro Valentino, ma tutti gli esami hanno confermato l’ipotesi del suicidio, chiudendo definitivamente il caso.

Bruno Lauzi dichiarò che Tenco più volte gli aveva espresso la volontà di togliersi la vita e diversi altri concorrenti del Festival testimoniarono di averlo visto, la sera del suicidio, sotto effetto di alcol e farmaci, che potrebbero averlo indotto al gesto estremo.

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