Erich Priebke e l’eccidio delle Fosse Ardeatine: a morire furono in centinaia

Erich Priebke fu capitano delle SS e il nome è legato alla strage delle fosse Ardeatine. Condotto in Italia dall’Argentina, venne condannato all’ergastolo

Erich Priebke fu capitano delle SS e tra i responsabili della strage alle fosse ardeatine alle porte di Roma. Visse per diversi anni nella capitale italiana e conosceva alla perfezione l’italiano. Nonostante l’accoglimento della Penisola, fece uccidere oltre 300 persone, la maggio parte italiani mostrando addirittura fierezza per il crimine svolto.

Scappato in Argentina, venne catturato e portato in Italia come criminale di guerra e alla fine condannato all’ergastolo. Dopo la sua morte, il corpo è stato seppellito presumibilmente in una prigione per evitare profanazioni al cadavere.

La vita e la strage che segnò la sua esistenza

Erich Priebke era un militare di origini tedesche che perse la sua famiglia molto presto a causa della prima guerra mondiale. L’Italia lo ospitò fin dalla prima giovinezza essendo conoscitore della lingua tedesca e italiana venne preso come interprete nell’ambasciata tedesca a Roma.

Appoggiava il nazismo e anche lui nutriva un odio profondo verso gli ebrei. Il suo nome è legato alla strage delle “Fosse Ardeatine” in cui vennero trucidati circa 300 persone tra cui vecchi, malati e innocenti durante la strage alle fosse ardeatine.

Erich Priebke e la strage delle Fosse Ardeatine, ecco cosa accadde

Tempo prima alcuni appartenenti ai Gruppi di Azione Patriottica fecero esplodere una bomba contro alcune forze militari tedesche uccidendo 33 persone. Gli ordini che ne seguirono vennero impartiti dal Fuher in persona che ordinò la morte di dieci italiani per ogni tedesco ucciso. Priebke fu l’esecutore dell’ordine e lui stesso affermò di aver puntato il fucile e sparato a più di una persona. Infine a morire furono in 335 con colpi di pistola alla nuca.

La lista dei possibili sospettati venne stilata dal comandante stesso e non si era certi che tutti i trucidati avessero preso parte all’attentato.

A Erich Priebke la cosa sembrava non importare, ma era necessario uccidere chi non simpatizzava con le ideologie tedesche. Arrestato dopo la guerra per crimini di guerra, riuscì a fuggire e, come Adolf Eichmann si rifugiò in Argentina assieme alla sua famiglia.

Erich Priebke: la condanna

Solo molti anni dopo venne trovato e portato in Italia. Condannato all’ergastolo, morì all’età di 100 anni nella sua abitazione a Roma.

Ai suoi funerali molti presero a calci e pugni la sua tomba e alla fine venne seppellito in una prigione per evitare la profanazione del cadavere.

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