Locri, giro di prostituzione: sette arresti tra cui tre donne

Le ragazze venivano obbligate a vendere il proprio corpo. Per loro e per le loro famiglie, minacce fisiche se non obbedivano

Erano ragazze costrette a fare le prostitute, pena minacce e ritorsioni contro di loro e le proprie famiglie.

Così le ragazze, condotte in Italia probabilmente con l’inganno di una vita felice, venivano obbligate a vendere il loro corpo al migliore offerente.

Le cifre proposte, erano davvero da capogiro: addirittura dai 50 a i 200 euro a prestazione.

Gli arresti: tre sono donne

I fatti sono successi a Locri in provincia di Reggio Calabria. L’operazione, denominata “sex home” condotta dai carabinieri, ha portato all’arresto di sette persone tra cui tre donne, due marocchine e una domenicana.

Altre tre persone di sesso femminile restano indagate per questa operazione, ma risultano tutt’ora irreperibili.

Per le ragazze la fine di un incubo

Per le ragazze liberate per fortuna la fine di un incubo.

Costrette a concedersi con la minaccia di violenze fisiche, venivano ancora più intimorite dai loro aguzzini in quanto le minacce si “estendevano” anche alla loro famiglie.

Il fatto che fossero state messe agli arresti tre donne per questa operazione, ha indignato ancora di più l’opinione pubblica.

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