Napoli piange Luciano De Crescenzo: morto a 91 anni lo scrittore partenopeo

Luciano De Crescenzo si è spento oggi all’età di 91 anni. Soffriva di una malattia neurologica e da tempo le sue condizioni di salute erano gravi.

luciano de crescenzo morto

La triste notizia arriva dopo quella di ieri, della morte di Andrea Camilleri. E oggi se ne va un altro gigante del mondo della cultura, un intellettuale partenopeo unico: Luciano De Crescenzo. Da tempo le sue condizioni di salute, minate da una malattia neurologica, non erano delle migliori. Una polmonite aveva aggravato la situazione, ieri un miglioramento, ma oggi la notizia. Accanto a lui fino all’ultimo la figlia Paola.

Addio Luciano De Crescenzo

L’Italia tutta, e Napoli soprattutto, oggi piange Luciano De Crescenzo, napoletano doc nato 91 anni fa nel quartiere di Santa Lucia, il 28 agosto.

Oltre cinquanta libri, 18 milioni di copie vendute nel mondo (di cui 7 milioni in Italia) e traduzioni in 19 lingue del mondo, per un totale di 25 Paesi. Alcuni tra i titoli più importanti, tra romanzi e saggi divulgativi: Sembra ieri, La distrazione, Il pressappoco, Socrate e compagnia bella, Gesù è nato a Napol, Ti porterà fortuna. Ma non solo libri: anche film indimenticabili come Così parlò Bellavista, tratto dal suo omonimo bestseller, di cui fu regista. Mentre si cimentò anche come attore in diversi film, recitando al fianco di Roberto Benigni, Sophia Loren, Teo Teocoli, Isabella Rossellini.

Lo scrittore si era laureato in Ingegneria idraulica col massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ma dopo la Laurea si rese conto che la sua vera vocazione era la scrittura.

Il suo romanzo d’esordio fu un vero e proprio caso letterario: Così parlò Bellavista tra il 1976 e il 1977 vendette più di 600.000 copie e fu tradotto anche in giapponese. Alcuni anni più tardi ne fu tratto anche un omonimo film.

Credo di essere una di quelle scalette con soli tre gradini, che si trovano nelle biblioteche e che consentono di prendere i libri dagli scaffali che stanno più in alto.
(luciano De Crescenzo, Storia della filosofia medievale)

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