Rita Pavone ha il rock che le scorre nel sangue, tira le somme di una lunga carriera e racconta il suo unico rimpianto. Di cosa si tratta?
Rita Pavone tornerà sul piccolo schermo il 25 giugno 2019 su Rai 2 con una serata in omaggio a Woodstock, la storica tre giorni di concerti del 1969 che riunì i più grandi della musica e circa mezzo milione di persone.
Da tempo non la si vedeva quasi più, per via della malattia e del fatto che alcune sue affermazioni non sono piaciute. Per questo motivo si dice felice della fiducia che ha riposto in lei il direttore di Rai 2 Carlo Freccero.
Il rimpianto di Rita Pavone
Nel 1969 Rita Pavone non poté partecipare alla tre giorni di Woodstock, si trovava a Londra per dare alla luce suo figlio, nella capitale Inglese avrebbe infatti potuto dare il suo cognome al primogenito.
Teddy Reno aveva lasciato la prima moglie e visto che in Italia non era legale divorziare il cantante lo aveva ottenuto in Messico e aveva così potuto sposare Rita in Svizzera. “Ero una fuori legge” racconta oggi la cantante.
Potè apprezzare Woodstock da lontano, guardando con ammirazione a quel Festival musicale di pace e amore: “Woodstock fu una celebrazione della vita, della voglia di stare insieme e condividere le stesse emozioni: un evento irripetibile”.
Il più grande rimpianto di Rita Pavone è legato proprio all’America, a quella terra di libertà e musica da strada. Avrebbe voluto rimanere negli Stati Uniti e tentare li la sua carriera ma tornò in Italia per volere di suo padre “Per carità ho avuto successo in Italia – confessa la cantante- ma chissà cosa sarebbe accaduto se avessi continuato a lavorare con l’agenzia William Morris.”