‘Cose Preziose’ – da un romanzo di Stephen King

Un immagine da 'Cose Preziose'

COSE PREZIOSE KING –

Cose Preziose, eh si sono Cose Preziose quelle che vende nella sua piccola bottega Leland Gaund interpretato da un grottesco Max Von Sydon (Non ho sonno, L’Esorcista II l’eretico), dei feticci che possono far comunicare chi ne entra in possesso con le vite delle persone a cui sono appartenuti. Scatenando un putiferio nella piccola cittadina di Castle Rock, dove i cittadini iniziano a compiere atti veramente inspiegabili.

 
Regia di Fraser C. Heston, semi-sconosciuto regista figlio del famoso attore Charlton, di una piattezza assoluta che fa diventare il film televisivo, ridimensionato il racconto del sempre ottimo Stephen King (autore dei  romanzi che hanno ispirato film come Grano Rosso Sangue, Carrie, Shining). Rielaborazione condotta dallo sceneggiatore W.D. Richter, autore anche di altri film minori quali: Dracula e Terrore dallo spazio profondo. Cose Preziose tra l’altro nel cast, oltre al già citato Von Sydon, annovera un ottimo attore come Ed Harris che si è distino in grandi ruoli nella seconda metà degli anni novanta ma che è stato anche protagonista di altri film di genere quali: Creepshow di George A. Romero (La notte dei morti viventi, La metà oscura, Martin) e A History of Violence di David Cronenberg (Brood, Scanners, Videodrome).
Cose preziose è una pellicola di assoluto godimento anche grazie a un particolare meccanismo di flashback dovuto al contatto con gli oggetti che ha legami di indiscutibile parentela con La Zona morta di Cronenberg con Christopher Walken (The Addiction, Il mistero di Sleepy Hollow). Von Sydon recita la parte di un Nosferatu che a volte ascolta l’Ave Maria e che è l’unico sussulto horror di tutta la pellicola, tanto che alcune sue mimiche potrebbero essere da esempio per tutto il genere.
La struttura però è priva di quel lato inconscio che sembra pervadere ogni pellicola su un romanzo di King. L’ironia come arma di rappresentazione può andar bene ma siamo comunque di fronte ad un horror e il senso di disagio è qui pari a zero, anzi sembrano più gli attori nelle loro parti a trovarsi in stato confusionale che lo spettatore che dovrebbe essere intimorito.
Dalla sua Cose Preziose ha il vantaggio di fondare al suo interno una commistione di generi: troviamo l’horror con la velata maschera di Von Sydon, la commedia a volte è sfiorata da situazioni irreali e drammatico è un aggettivo che si addice a pennello a questo film. Insomma non sarà un’opera maestra ma sicuramente un tentativo intelligente di trasposizione cinematografica.

 

Matteo Fantozzi

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