Esiste un film che ha nel cast un solo attore in scena per tutta la sua durata, nonostante questo non ci si annoia praticamente mai.

Proprio per questo motivo si può parlare di un lavoro incredibile attorno alla pellicola che è stato un successo praticamente in tutto il mondo. Un film che merita di essere visto anche per il profondo significato che viviamo al suo interno. Qui ci troviamo di fronte a degli spunti davvero da grande regista per un autore che aveva già dimostrato di saperci fare con la macchina da presa.
Un lavoro in cui il senso di responsabilità è protagonista e che si riflette nei duri compiti che il protagonista si trova ad affrontare. Non potete perderlo perché è espressione pura del cinema con degli spunti che poi saranno ripresi in seguito da altri lavori.
Oggi vogliamo approfondire il discorso che ruota attorno alla pellicola, consapevoli che qualcuno di voi possa pensare a un film noioso e pieno di pause. Il ritmo è invece davvero incalzante nonostante si svolga praticamente tutto all’interno di un’autovettura e con un suolo uomo protagonista.
Locke, un film da vedere e rivedere
Vi avevamo già parlato di Locke nel nostro speciale sui film da guardare a San Valentino, oggi ve lo riproponiamo andando a scoprirlo più da vicino e in ogni suo aspetto più recondito.
Si tratta di un film del 2013 della durata di 85 minuti e Steven Knight ne ha curato soggetto, sceneggiatura e anche regia. L’unico personaggio è Tom Hardy che praticamente per tutto il film, eccezion fatta per un paio di sequenze, l’unico a farsi vedere.

La trama racconta la storia di un capocantiere che sale in auto e si reca verso una località sconosciuta. Attraverso le sue telefonate in vivavoce dall’auto scopriremo che sta andando a raggiungere una donna che, a insaputa della moglie, vive in una località dove aveva prestato servizio per un lavoro esterno e con la quale aveva avuto un rapporto occasionale.
Questa sta per partorire suo figlio e lui non vuole sottrarsi dalle sue responsabilità, anche per quello che gli aveva fatto il padre. La pellicola fu presentata alla 70esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ricevendo subito i complimenti da parte della critica. Un film intenso e che merita la vostra attenzione più di pellicole dove cento attori sul set non raccontano praticamente nulla.