Forse non lo sai, ma se hai Netflix (e non solo) ti sarà capitato almeno una volta nella vita di fare Binge-watching.
Da quando le piattaforme di streaming sono entrate nella nostra vita, il modo di usufruire di film e soprattutto serie tv è cambiato radicalmente, motivo per cui, ad esempio, in questi ultimi anni il cinema e la televisione generalista hanno sofferto particolarmente la concorrenza di colossi come Netflix prima e Amazon Prime e Disney+ dopo.
Tutte queste piattaforme, infatti, non solo hanno frammentato l’utenza, ma hanno reso accessorio anche il cinema nella sua forma più classica e didascalica. Tuttavia, la rivoluzione più grande è stata compiuta proprio dalle serie tv che negli ultimi anni hanno avuto un successo senza precedenti.
Da ‘La casa di carta‘ a ‘Squid Game’ fino a ‘The Crown‘ e ‘Peaky Blinders‘, tutte queste serie hanno fidelizzato il pubblico, diventando un vero e proprio brand da seguire a 360 gradi. Ecco perché ogni volta che si annuncia una nuova stagione della nostra serie del cuore, entriamo in agitazione e non vediamo l’ora di potercela gustare, delle volte anche esagerando.
Alla scoperta del Binge-watching, il fenomeno di costume della Gen Z e non solo
Almeno una volta nella vita tutti, anche in maniera del tutto inconsapevole, abbiamo fatto il cosiddetto “Binge-watching“, ma di cosa si tratta esattamente? Con questo termine preso in prestito dalla lingua inglese si indica l’atto guardare programmi televisivi – più nello specifico serie tv – per un periodo di tempo davvero esagerato e senza sosta.
Cercando di trovare una traduzione in italiano, potremmo dire come il “Binge-watching” sia il corrispettivo della maratona televisiva. E così c’è chi riesce ad esempio a vedere per paura di spoiler anche 8 o ancora 12 puntate in un solo giorno. Tuttavia, limitare il Binge-watching a questo è davvero riduttivo. Stando, infatti, ai ricercatori Robert Kubey e Mihaly Csikszentmihalyi, questo desiderio del tutto incontrollato scaturisce da una reazione chimica cerebrale che si può ricondurre a quella che si prova con l’assunzione di droghe.
In altre parole, ogni episodio diventa una dipendenza e si fa fatica a staccare gli occhi dalla tv o dal pc e questo perché si ha un graduale rilascio di endorfine capace di rilassare lo spettatore, al punto da desiderare di prolungare tale esperienza guardando “solo un altro episodio” che poi diventano due, tre, quattro fino a che non c’è più nulla da guardare.
