Costanzo, l’attentato con Maria De Filippi: il retroscena mai svelato, cosa è successo dopo?

Maurizio Costanzo racconta il retroscena inedito sull’attentato subito nel 1993: cos’ha fatto subito dopo esser scampato alla bomba?

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Maurizio Costanzo (Getty Images)

Maurizio Costanzo e il retroscena dietro il terribile attentato del passato: che cos’è successo subito dopo aver scampato la bomba?

Il giornalista e conduttore sta per ripartire con lo show che porta il suo nome, programma che porta avanti dal 1982, guadagnandosi il titolo di talk show più longevo della storia della tv italiana.

Costanzo è stato intervistato da Il Corriere dove ha ripercorso le tappe più importanti della sua incredibile carriera che l’ha portato ad incontrare le personalità più importanti degli ultimi 50 anni. Nel suo passato, però, c’è stato anche un evento traumatico che ha sconvolto la sua vita: il terribile attentato nel quale ha rischiato di perdere la vita il 14 maggio del 1993. Ecco cos’ha rivelato su quella terribile serata: Fu un miracolo…sono convinto mi abbia protetto mio padre”.

Maurizio Costanzo e il retroscena sul terribile attentato

Il giornalista è stato preso di mira dalla Mafia, secondo il suo racconto poco prima dell’attentato hanno iniziato ad arrivare lettere anonime ed è stato anche pedinato spesso. Maurizio ha raccontato di esser venuto a sapere, una sera, che Messina Denaro si era infiltrato tra il pubblico del suo show per studiare il teatro.

Poi la terribile sera: il 14 maggio del 1993 Costanzo si trovava nella sua auto con Maria De Filippi per andare a casa: “Avevo dato il giorno libero al mio solito autista – ha raccontato a Il Corriere – era venuto un altro che non conosceva bene la strada“. Questo, secondo quanto raccontato dal conduttore, sarebbe stato un vero e proprio miracolo visto che l’indecisione del nuovo autista avrebbe confuso il killer che doveva azionare il detonatore.

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Cos’è successo subito dopo? Il giornalista ha raccontato che semplicemente, dopo essere rimasti illesi dal tentato attentato, lui e Maria sono andati a casa: “Appena arrivati il telefono stava squillando, era Mancino il ministro degli Interni…poi arrivò la Polizia, i Carabinieri…solo lì ho realizzato di essere sopravvissuto queste le parole riportare da Il Corriere. Secondo Maurizio a compiere il miracolo e a salvarlo è stato proprio suo padre, morto quando lui aveva solo ventidue anni: da sempre lui lo avverte come suo angelo custode.

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