London Bridge: il piano segreto per quando morirà la Regina Elisabetta

Cosa succede i giorni successivi alla morte della Regina Elisabetta? Svelato il protocollo nel caso in cui avvenisse il lutto dei lutti

Regina Elisabetta
Fonte foto: Getty Images

Chiariamo subito. La regina Elisabetta II ha raggiunto la veneranda età di 95 anni e gode di perfetta salute. Tuttavia, nel Regno Unito è stato reso noto il protocollo da seguire qualora la sovrana dovesse passare a miglior vita.

Nel più terribile degli scenari, in quanto la regina è una vera e propria icona dei nostri tempi, le istituzioni pubbliche britanniche sospenderanno ogni comunicazione via social media. A rivelare questo protocollo, definito “Operazione London Bridge” è stato il quotidiano americano Politico. Questo piano dovrà essere seguito nei giorni immediatamente successivi alla morte della Regina Elisabetta II.

In queste ore stanno trapelando molte indiscrezioni rilasciate proprio dal giornale americano che ha aggiunto nuove informazioni, avendo potuto visionare alcune parti di questo protocollo fino ad oggi ancora oscure.

Operazione London Bridge: il blackout social per la morte della Regina Elisabetta II

Le vicende della Royal Family hanno da sempre grande presa sul pubblico. Che cosa succederà quando la regina Elisabetta passerà a miglior vita? Il Regno Unito attuerà il protocollo ‘Operazione London Bridge’, il che significa un vero e proprio black out dei social media. Vi sarà una parola d’ordine con la quale Buckingham Palace annuncerà la notizia della morte della regina e sarà: “London Bridge is down”. Il web si tingerà di nero e il portale di Buckingham Palce comunicherà la notizia utilizzando uno sfondo nero.

Per quanto concerne l’ultimo saluto alla regina, ai sudditi sarà permesso di visitare per l’ultima volta la sovrana nella camera ardente che sarà allestita nel Palazzo di Westminster per tre giorni. Il giorno del funerale sarà naturalmente lutto nazionale.

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Successivamente il principe Carlo sarà incoronato in quanto erede al trono. Il ministero degli Esteri avrà precise responsabilità per quanto riguarda l’accoglienza degli ospiti d’onore che provengono da paesi stranieri, oltre che la cura di numerosi aspetti formali inerenti ai cerimoniali militari della parata funebre.

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