Chi è il Moige e perché ha censurato Lino Banfi? La verità

Moige, chi è? Lino Banfi e lo spot del quale è protagonista denunciati per l’espressione giudicata inadatta ai minori, cos’è successo?

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Lino Banfi (Getty Images)

Moige, chi è? Lino Banfi nel mirino dell’associazione a causa di un’espressione ritenuta inadeguata per un pubblico di minori, ecco che cos’è successo.

Molto si sta parlando della questione nel quale è stato coinvolto l’attore pugliese che, di recente, ha recitato in uno spot per TimVision che promuove i nuovi abbonamenti al servizio di tv streaming per guardare i prossimi campionati calcistici di serie A.

La pubblicità è stata presa di mira dal Moige che avrebbe denunciato all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato Tv Minori lo spot per un’espressione usata proprio da Banfi che riprende una celebre battuta di un suo famoso personaggio. Si tratta dell’allenatore Oronzo Canà protagonista del film cult del 1984 “L’allenatore nel pallone”. Ma cos’è il Moige e che cosa sta accadendo?

Moige Lino Banfi, tutto sulla censura per l’attore

Si tratta dell’associazione di promozione sociale italiana, ovvero del Movimento Italiano Genitori, che ha lo scopo di proteggere i minori da pericoli potenziale derivanti dal bullismo, la pedofilia ma anche dagli spettacoli televisivi violenti e volgari. Proprio per questo il Moige si è sentito in dovere di intervenire dopo la messa in onda della nota pubblicità.

Nello spot, infatti, Lino Banfi pronuncia l’esclamazione tipica del suo personaggio: “P***a pu****a” che sarebbe tornata in auge dopo che il tormentone è stato ripreso da alcuni giocatori della Nazionale Italiana durante gli Europei. L’attore, infatti, aveva chiamato alcuni componenti della squadra prima della partita contro la Turchia di luglio e Ciro Immobile gli ha poi dedicato un goal in campo esclamando la famosa frase del personaggio di Banfi, Oronzo Canà.

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Nelle ultime ore il Moige, a quanto leggiamo su Il Corriere, avrebbe dichiarato di aver ottenuto la censura dello spot dopo la sua denuncia, visto che è andato in onda senza la “frase incriminata”. Tuttavia Tim avrebbe replicato che non ci sarebbe stata alcune censura da parte loro a seguito di alcun provvedimento del Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori contro l’azienda.

Banfi pare abbia commentato la vicenda senza troppa preoccupazione: “Sono quarant’anni che dico questo tormentone, non è una novità per me, non ho seguito la vicenda” queste le parole dell’attore riportate da Il Corriere.

 

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