Elodie è oggi una delle interpreti più apprezzate della musica italiana, il successo arrivato quasi per caso, un riscatto del destino per la sua infanzia difficile.
Elodie non ha mai nascosto le sue origini, cresciuta a Quartaccio tra i palazzoni delle case popolari non ha avuto un’infanzia difficile: “Sono sempre stata molto orgogliosa del posto dove sono cresciuta”.
Talento e grinta da vendere ha sudato molto per ottenere il successo che oggi la travolge, la sua recente partecipazione al Festival di Sanremo l’ha consacrata nella musica italiana e proprio in questo momento così florido dal punto di vista lavorativo ha voluto gettare uno sguardo al passato.
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Elodie infanzia ai margini
In una recente intervista Elodie è tornata a Quartaccio, il quartiere romano che l’ha vista bambina e poi adolescente, qui ha ancora i suoi più cari amici e tanti ricordi della sua infanzia ai margini: “Eravamo quasi ghettizzati, c’è tutto qui come a volerci tenere nel Quartiere”.
Quartaccio non è certamente uno dei quartieri più ricchi di Roma, lo sa bene la cantante ex Amici: “Le case popolari purtroppo sembrano fatte con meno amore delle altre”. Il padre faceva l’artista di strada e insieme a sua sorella minore Fey lo aspettava in macchina durante le sue esibizioni, ricordando di essersi vergognata un po’ in passato di questa occupazione.
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Oggi le cose sono cambiate ed Elodie riesce a guardare il passato sotto un’altra luce: “Oggi ammiro il suo coraggio, io non ce la farei” ha ammesso. La vita l’ha portata poi a cambiare idea anche su sua madre, con un passato da cubista: “La vita si diverte – ha detto la cantante- quando ho scoperto che mia madre faceva la cubista mi sono arrabbiata, mi sembrava una cosa da poco di buono: poi ho fatto la cubista anche io“.
Passato da cubista
Fare la cubista non è certamente facile ma è servito a fortificarle il carattere, di quel periodo ricorda di come si sia sempre difesa con grinta: “Tu non ti devi permettere di pensare che perché sono lì sopra allora mi puoi toccare o io poi verrò a casa con te.”
