Denis Bergamini e il suo omicidio nel 1982, che non ha ancora un movente e un colpevole. Il padre, Domitio, ha fatto alcune rivelazioni sconvolgenti
Denis Bergamini è stato lo sfortunato centrocampista italiano morto ucciso dopo che qualcuno, ancora non si sa di preciso, inscenò il suo suicidio il Il 18 novembre 1989 .
Secondo una prima ricostruzione, o almeno così appariva all’epoca, il giovane si era suicidato gettandosi sotto un camion.
Denis Bergamini e la simulazione del suicidio
Nel 2017 invece, dopo le ultime analisi di laboratorio, si scoprì che invece il calciatore era stato ucciso e poi gettato sotto a un camion per simulare il suo suicidio.
La prima indiziata è stata la fidanzata che lo stesso Denis aveva definito “troppo gelosa” mentre lei invece asseriva che lui e il centrocampista erano una bella coppia. Il movente insomma ancora non si conosce.
Tutte le piste restano aperte e a circa 30 anni dalla sua morte; per certo si sa che è stato ucciso, la famiglia vuole chiarezza.
La procura ha stabilito la morte per omicidio
Allo scopo il padre di Denis Bergamini, Domizio, vuole vederci chiaro sulla faccenda e fare giustizia per lo sventurato ragazzo.
La procura, proprio di recente, avrebbe stabilito che il giovane è stato ucciso tramite un sacchetto di plastica, quindi ucciso per soffocamento e poi sarebbe stato gettato sotto un camion per simulare il suicidio. Chi sia stato a fare ciò, resta tutt’ oggi un mistero.
Le rivelazioni shock del padre Domizio
Il padre, allo scopo al settimanale “Giallo” avrebbe dichiarato che qualcuno gli avrebbe offerto un miliardo se avesse accettato di far processare per omicidio colposo il camionista che ha investito il figlio. Ma lui per tutta risposta, avrebbe asserito che per la morte di Denis un prezzo non esiste.
Un’ulteriore pista, oltre al movente passionale, la fidanzata troppo gelosa avrebbe ucciso il centrocampista, si suppone che ci sia di mezzo la malavita organizzata.
Allo scopo, lo stesso genitore ha dichiarato che il ragazzo avrebbe comprato un’auto per 35 milioni di lire, offerta da gente d’onore per cui non si poteva rifiutare l’acquisti”.
Insomma tutte le ipotesi restano aperte.
