BLACK PANTHER, Oscar miglior film 2019: trama, cast e recensione

Black Panther è un film del 2018 di Ryan Coogler. Si colloca tra Captain America: Civil War (2016) e Avengers: Infinity War (2018). Il film, acclamato positivamente dalla critica, è stato il primo film di supereroi a ricevere la candidatura agli Oscar come miglior film. E’ stato anche un successo in termini di incassi.

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Black panther, Oscar miglior film 2019: trama

Il protagonista è T’Challa. I fan della Marvel lo hanno già conosciuto in Captain America: Civil War (2016) dove assume le vesti di Pantera Nera dopo la morte del padre, il re del Wakanda.
In Black Panther (2018) è appena tornato a casa, dove lo aspettano la madre Ramonda e la sorella Shuri. Quest’ultima è una brillante scienziata che ha dedicato la sua vita a studiare il vibranio, un materiale potentissimo al quale il regno del Wakanda deve il suo vantaggio nel campo della tecnologia.

T’Challa sale al trono come nuovo re del Wakanda, non senza dover affrontare l’ostilità di M’Baku, leader di una delle sue tribù. T’Challa è un uomo saggio, che non manca di confrontarsi il suo mentore Zuri e il suo migliore amico W’Kabi. Incrociano il suo cammino il contrabbandiere Ulysses Klaue e un suo complice Erik, interessati al vibranio. T’Challa, nel tentativo di recuperare il vibranio con l’aiuto di Nakia (sua ex fidanzata e spia wakandese) e del capo dell’esercito Okoye, si rimbatte nell’agente della CIA Everett Ross (già incontrato in Captain America: Civil War). Da questo momento T’Challa dovrà affrontare una nuova minaccia per il suo trono, il suo Paese e l’ordine stesso mondiale.

Black Panther cast

Black Panther: cast

  • T’Challa / Pantera Nera = Chadwick Boseman
  • Shuri = Letitia Wright
  • Nakia = Lupita Nyong’o
  • Okoye = Danai Gurira
  • Ramonda = Angela Bassett
  • Everett Ross = Martin Freeman
  • Erik = Michael B. Jordan
  • Zuri = Forest Whitaker
  • Ulysses Klaue = Andy Serkis
  • W’Kabi = Daniel Kaluuya
  • M’Baku =  Winston Duke

Black Panther: recensione

La storia è ambientata in Africa, nel regno del Wakanda. E’ la prima differenza dagli altri film Marvel, che hanno set terrestri prevalentemente statunitensi. Un’altra novità è nelle scene di apertura: un inizio fiabesco con il racconto sulle origini del Wakanda e della Pantera Nera, accompagnato da una grafica che ricorda alcuni classici Disney. E’ anche il film Marvel meno super eroistico: si avvicina ad Iron Man per i poteri dovuti alla pura tecnologia ma, nonostante questa sia il motore dell’azione del film, le battaglie si combattono con la forza e l’agilità fisica.

Non mancano i temi tipici di questo genere (l’eroe buono meritevole, il cattivo, gli ostacoli) ma sono presentati in modo lineare e scorrevole. L’antieroe, nonostante non sia un personaggio cattivo mosso da ragioni incondivisibili, rimane comunque ben contraddistinto dall’eroe, salvandosi dalla confusione di tanti fantasy moderni. C’è un tema attuale, quello del rapporto tra il proprio Paese e il mondo; ma c’è anche qualcosa che quotidianamente vediamo ma non assimiliamo mai: il capire che la perfezione non esiste e che la vita è fatta di scelte, compiute a volte rapidamente ma che avranno comunque delle conseguenze.

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E’ un film profondamente contemporaneo anche nel dipingere le donne: forti, intraprendenti in ogni ruolo (guerriera, spia, ‘ingegniere’, ecc), che sanno guidare l’azione. Ha uno stile sobrio, anche elegante in alcune scene come quella al casinò, nella quale sembra esserci un richiamo a film classici come quelli su 007. Non mancano colpi di scena ravvicinati.

I costumi delle tribù sono un tripudio di colori che risaltano sul rossiccio tipico della natura africana. La natura poi è uno sfondo spettacolare, che non stride mai con la tecnologia.

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