Arisa “Mi sento bene” Sanremo 2019. Quarta a esibirsi nella seconda serata di Sanremo, porta sul palco dell’Ariston tutta la sua grinta e la sua energia. Trovarsi nella zona blu, tra i cantanti con più voti, avrà sicuramente aiutato a dare maggiore sprint alla sua esibizione. Nonostante il look ricordi quello degli esordi, come artista è sicuramente crescita.
Arisa si è esibita ieri assieme agli altri 23 cantanti in gara al 69esimo Festival di Sanremo presentando il suo inedito Mi sento bene. La cantante sarà sul palco anche stasera in onda su Rai1.
Arisa “Mi sento bene” Sanremo 2019: nuovo look per la cantante
Famosa per il suo caratteristico trasformismo, Arisa dopo aver avuto per alcuni mesi un look femminile e classico contraddistinto da lunghi capelli scuri, ora torna al corto che sicuramente le ha portato sempre fortuna e che le dona in modo particolare. Sul palco ieri sera con il singolo Mi sento bene, Arisa ha sfoggiato un elegante abito bianco dalla linea classic chic, che le ha donato oltre ad una vivace classe anche una luminosità unica.
Il pezzo è stato apprezzato dal pubblico sin da subito, sebbene sia di discutibile orecchiabilità rispetto alle canzoni presentate nelle edizioni passate dall’artista. Tuttavia risulta impossibile giudicare nell’immediato quali saranno le sorti del pezzo in gara senza prima attendere un secondo ascolto e il consueto sviluppo delle cinque serate festivaliere.
Pronta per un nuovo successo
Ciò che è certo, è che Arisa è tornata sul palco con più grinta che mai regalando al pubblico una performance fresca e per nulla boriosa, nel suo stile più frizzante. Purtroppo la cantante non si è posizionata tra gli artisti della zona blu che hanno ricevuto più voti dal pubblico, ma è attualmente nella zona arancione, quella intermedia. Dopo il successo di Sincerità ( che le valse la vittoria delle nuove proposte), e la vittoria con La notte, Arisa è pronta a rimontare in queste 4 serate, sprigionando energia e positività attraverso il suo modo di essere e il suo testo solare e vivace.
