“Gli invasori spaziali” e il suo remake “Invaders” in una collector’s edition doppio dvd

Rientrante tra le ultime prove registiche dello scenografo William Cameron Menzies, non si può fare a meno di considerarlo un autentico gioiello della celluloide di fantascienza; tanto più che ha anticipato la ormai fin troppo abusata tematica della manipolazione della personalità dei terrestri operata da creature aliene, precedendo addirittura il capolavoro L’invasione degli ultracorpi, firmato tre anni più tardi da Don Siegel.

Datato 1953, infatti, Gli invasori spaziali parte dalla figura del piccolo David interpretato da Jimmy Hunt, il quale, il giorno dopo aver assistito all’atterraggio di un disco volante dietro una collina a poca distanza dalla sua abitazione, comincia a notare inspiegabili cambiamenti nei propri genitori: non più amorevoli e comprensibili con lui, ma freddi, taciturni, irascibili, ostili. Come pure gli agenti della polizia a cui si rivolge, prima di trovare supporto unicamente nella dottoressa Blake e nell’astrofisico Stuart Kelton, ovvero Helena Carter e Arthur Franz; nel corso di circa un’ora e venti di visione originariamente pensata in tre dimensioni e che, al di là del variopinto fascino visivo, colpisce per la maniera in cui sfrutta il genere con la chiara intenzione di raccontare il rifiuto del mondo degli adulti da parte dei giovanissimi.

Circa ora e venti che, accompagnata da trailer e galleria fotografica, Sinister Film (www.cgentertainment.it) rende disponibile in una collector’s edition costituita da due dvd, il secondo dei quali dispensatore di Invaders, piuttosto fedele rifacimento della pellicola curato nel 1986 da Tobe Hooper, autore di Non aprite quella porta e dello Space vampires qui televisivamente omaggiato.

Rifacimento in cui il protagonista originale Hunt compare nei panni di un funzionario di polizia, mentre a ricoprire il ruolo di David è l’Hunter Carson figlio nella vita reale della compianta Karen Black, in questo caso psicologa della scuola pronta ad appoggiarlo nel tentativo di far luce sulla strana situazione creataglisi intorno.

E, nella parte di una temibile professoressa che arriva perfino ad ingurgitare ranocchi vivi, abbiamo la Louise Fletcher aggiudicatasi il premio Oscar come miglior attrice in Qualcuno volò sul nido del cuculo; al servizio di un insieme che, annoverante nel cast anche il James Karen de Il ritorno dei morti viventi e il Bud Cort di Harold e Maude rispettivamente impegnati ad incarnare un generale dell’esercito e uno scienziato, non manca neppure di lasciar emergere un certi spirito tipico della cinematografia spielberghiana per ragazzi risalente agli anni Ottanta.

Con i mostruosi extraterrestri realizzati dall’indimenticabile Stan Winston a fare da attrazione principale e, nella sezione extra del disco, una galleria fotografica posta al fianco di ventisette minuti in cui l’effettista Alec Gillis rievoca il lavoro svolto per il film.

Per i collezionisti doc, poi, all’interno della custodia amaray si trova un poster double face riportante da un lato la locandina originale del capostipite, dall’altro quella del remake.

Francesco Lomuscio

Impostazioni privacy