Denzel Washington: “A Hollywood c’è ancora molta discriminazione razziale”

“Io ho vissuto la situazione sulla mia pelle. Io sono stato il tizio degli Oscar quando il mio nome non veniva chiamato. Io sono stato il tizio degli Oscar quando il mio nome è stato chiamato. Sono stato il tizio degli Oscar quando si aspettavano che chiamassero il mio nome, e invece non l’hanno fatto. L’ho vissuto. E quindi, cosa vuoi fare, arrenderti? Se stai cercando una scusa, la troverai. Puoi trovarla ovunque vuoi. Ma non puoi vivere così. Devi fare il meglio che puoi”.

Regista e protagonista di Barriere, dove schiera anche Viola Davis, favorita insieme a lui nella corsa all’Oscar statuette, Denzel Washington ha recentemente rilasciato queste dichiarazioni a 60 Minutes Sunday Evening a proposito della questione delle discriminazioni etniche.

Vincitore di due statuette, è sempre stato coinvolto nel problema della rappresentazione delle minoranze nel cinema hollywoodiano, come nell’inadeguato riconoscimento degli attori di colore.

Del resto, nelle ultime due edizioni de degli Academy Awards solo attori bianchi hanno ricevuto i premi più importanti.

Come andrà a finire con Barriere, tratto dall’opera del 1983 vincitrice del Premio Pulitzer e riguardante Troy Maxson, padre afroamericano che lotta negli anni Cinquanta contro le discriminazioni razziali degli Stati Uniti?

 

 

 

“Io non devo pensarci. Io l’ho vissuta”.

Washington ha specificato le situazioni difficili che ha sperimentato.

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