Arrivano in blu-ray i confusi e felici di Massimiliano Bruno

Confusi e felici

Nelle sale cinematografiche abbiamo avuto modo di vederlo a fine ottobre 2014, lanciato dalla stessa 01 Distribution che provvede ora a renderlo disponibile su supporto blu-ray, inserito in slip case cartonata e accompagnato da tre trailer, diciotto scene eliminate, dieci minuti di backstage, cinque di special e dieci di documentario riguardante la realizzazione della colonna sonora.
Terzo lungometraggio diretto da Massimiliano Bruno, co-sceneggiatore del dittico brizziano “Notte prima degli esami” e regista – tra il 2011 e il 2012 – dei riusciti “Nessuno mi può giudicare” e “Viva l’Italia”, “Confusi e felici” vede lo stesso nei panni di un quarantenne autista d’autobus mammone cronico che, come pure altri pazienti, si trova a dover aiutare il proprio cinico psicanalista Claudio Bisio ad uscire dalla depressione in cui è caduto dopo aver ricevuto un tutt’altro che positiva notizia relativa alla sua salute.
Pazienti convocati dalla segretaria del medico Anna Foglietta e comprendenti una Paola Minaccioni invadente e ninfomane, un Rocco Papaleo telecronista alle prese con il tradimento della moglie, Pietro Sermonti e Caterina Guzzanti coppia in crisi sessuale (con lui grottescamente schiavo della tecnologia) e Marco Giallini spacciatore affetto da attacchi di panico.
E, mentre quest’ultimo e il citato Papaleo si ritagliano alcuni dei momenti maggiormente capaci di strappare risate, è proprio la situazione che vede Bruno impegnato in appuntamenti con diverse donne a risultare una delle più divertenti della oltre ora e quaranta di visione; non priva neppure di una esilarante cena presso la trattoria “Er pecoraro” e destinata a ribadire, tra l’altro, che il tiro con l’arco non è uno sport, ma un’arte in cui non hai bisogno di vedere il bersaglio, perché esso è dentro di te.
Con una apparizione canterina di Max Gazzè, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri, al servizio di una gradevole vicenda tutt’altro che seriosa, nonostante l’argomento trattato e la carta del sentimento occasionalmente tirata in ballo.
Come da tradizione bruniana, del resto.

Francesco Lomuscio

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