Come ben noto Martin Scorsese è il soggetto di un documentario molto atteso che da diversi mesi sta facendo parlare di sé. Com’è stato per la regista e per il soggetto, portare avanti un progetto tanto importante
Martin Scorsese ama molto i documentari, ne ha girati diversi e ha fatto comprendere, nel corso della sua carriera, di sentirsi molto a suo agio come documentarista e di divertirsi particolarmente nell’affrontare questo tipo di progetti.

Questa volta tuttavia non è lui dietro la macchina da presa, che studia e analizza il suo soggetto, questa volta il soggetto è lui e a porre le domande, a sviscerare ogni dettaglio, ad analizzarlo nel profondo c’è un grande nome della settima arte: Rebecca Miller. Regista, figlia di Arthur Miller, moglie di Daniel Day-Lewis, amica di Scorsese, chi meglio di lei poteva avere l’audacia di puntare una macchina da presa su uno dei piu’ grandi rappresentanti del mondo del cinema di questo secolo.
Martin Scorsese a nudo, Rebecca Miller rivela i retroscena sul documentario Mr. Scorsese
Documentare la vita e l’opera di Martin Scorsese sarebbe un compito arduo per qualsiasi regista. Ma è un compito in cui Rebecca Miller si è buttata a capofitto. Quando ha pensato di voler portare avanti questo progetto ha in primis preso contatti per sapere se qualcuno già stesso lavorando ad un progetto analogo. È venuta a sapere che diversi registi avevano provato ma che Scorsese non aveva dato il via libero a nessuno.
Rebecca Miller ce l’ha fatta, il progetto le è stato consegnato e il 17 ottobre ha visto la luce su Apple TV. Il documentario ‘Mr. Scorsese’ racconta il percorso del regista dall’infanzia nel quartiere di Little Italy a Lower Manhattan, dove ha potuto vedere con i suoi occhi i ragazzi che poi hanno abitato i suoi successivi film di gangster, fino alla preparazione di “Killers of the Flower Moon” del 2023.

È un documentario che offre circa 20 ore di interviste con Scorsese e dove vengono interpellati anche star del suo passato e collaboratori, tra cui Leonardo DiCaprio e Thelma Schoonmaker. La serie copre gli alti e bassi, spaziando dalla vittoria dell’Oscar come miglior regista per “The Departed – Il bene e il male” ai periodi di abuso di droghe e depressione. Il fatto che anche Scorsese abbia avuto un percorso altalenante “dà in un certo senso speranza a tutti noi, che esista un modo per ridefinire se stessi sempre”, afferma Miller.
In un’intervista con The Hollywood Reporter, la Miller ha parlato dei film sottovalutati che voleva mettere in risalto, della fede di Scorsese e del fatto che il regista si riunisca con i suoi amici d’infanzia di New York. Ha anche domandato a Rebecca Miller se ha avuto qualche timore nell’affrontare la vita e l’opera di un mito del cinema come Scorsese, la regista ha spiegato invece di esserne stata entusiasta, anche perché se fosse stata vittima della paura, non avrebbe potuto mai fare nulla nella vita, essendo una donna chiaramente piena di carisma, estro e inventiva.
Ha spiegato inoltre di come sia nata l’idea di mettere insieme gli amici di infanzia del regista per conversare con lui. La Miller ha detto che il tutto è nato nel giorno della prima intervista, quando aveva con sé le fotografia di infanzia del cineasta. Ha capito in quel momento che si trattava di qualcosa di molto importanti per lui, come materia di formazione per il regista e quindi per il suo lavoro.





