Come Luigi Comencini ha cambiato la storia del cinema, un percorso da ricordare

Luigi Comencini è stato uno dei più grandi registi della storia del cinema italiano e non solo, ma come ha cambiato la storia? Scopriamolo insieme.

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Come Luigi Comencini ha cambiato la storia del cinema, una storia da ricordare (ANSA) YouMovies.it

Personaggio straordinario e amatissimo è scomparso nel 2007 e oggi cade il suo 109esimo anniversario. Era nato infatti l’8 giugno del 1916, in grado di raggiungere risultati straordinari nel suo percorso e di dimostrare precocemente di essere personaggio di grandissimo valore. Il suo debutto dietro la macchina da presa arriva nel 1948 quando aveva appena 32 anni per Proibito rubare. Il film è subito un successo con nel cast due attori di spicco come Adolfo Celi e Tina Pica.

Da lì inizia a girare anche più di un film l’anno, che gli permette presto di diventare uno dei registi più famosi del paese e non solo. La vera esplosione arriva nel 1953 quando esce Pane, amore e fantasia con protagonisti Gina Lollobrigida e Vittorio De Sica, un film in grado di arrivare in tutto il mondo e di farlo conoscere ulteriormente anche all’estero. Tanto che l’anno dopo esce anche Pane, amore e gelosia sequel richiestissimo dal pubblico.

Oggi vogliamo però raccontare un punto di svolta, quello in cui il regista ha dimostrato di sapere come fare cinema e come ha cambiato la storia di questo stesso.

Luigi Comencini, come ha cambiato la storia del cinema

Luigi Comencini è uno di quei pochi registi che hanno attraversato il Neorealismo per andare oltre, riuscendo a dare un taglio differente alla storia ed evolvendosi con il passare del tempo.

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Luigi Comencini, come ha cambiato la storia del cinema (ANSA) YouMovies.it

Come Vittorio De Sica e Roberto Rossellini è anche lui in grado di non farsi inglobare da questo macro genere, cosa accaduta a molti suoi altri colleghi. Un percorso che culmina in successi che lo accompagnano negli anni settanta e negli anni ottanta. Chiudendo poi, anche per motivi anagrafici, nel 1991 con Marcellino pane e vino.

Il suo è un cinema sincero, in grado di arrivare al cuore delle persone con personalità e intelligenza, senza dover forzare la mano su effetti e situazioni eccessive e rispondendo sempre al pubblico con intelligenza e personalità. Un cinema che meriterebbe di essere visto un po’ di più oggi anche perché le sue opere sono un po’ scomparse dal palcoscenico e piano piano stanno anche finendo fuori dagli schermi televisivi.

Sebbene Antonioni, Pasolini, Fellini e tanti altri siano grandissimi registi, forse andrebbe riscoperto anche Comencini un uomo che ha dato il suo contributo per l’arrivo del cinema moderno in maniera intelligente e gestendo sempre tutto con trasparenza e cuore.

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