Arrivano delle accuse pesantissime nei confronti di Elio Germano, dito puntato sull’attore e sui social network scoppia una vera e propria bufera.
Su La Verità è uscito un articolo dal titolo “Così abbiamo pagato i film del compagno Elio” a firma Maurizio Belpietro. L’attore si era distinto nella protesta di attori e registi, guidandola, contro il ministro Giuli e chiedendo il ritorno dei finanziamenti a pioggia per i film.

L’analisi però non va a valutare l’impatto sociale, soffermandosi solo su quello economico e specificando come le proteste di Elio Germano nascano da film che, tranne in un caso, hanno ottenuto più soldi pubblici di tanti incassati nelle sale. Un ragionamento fatto a fronte di pellicole come I fratelli De Filippo, È per il tuo bene, A chiara, Another Day, Misericordia e Memorie da Mexico City. E proprio quest’ultimo risulta essere l’eccezione che conferma la regola secondo il giornalista.
Elio Germano aveva sottolineato: “Il cinema è in crisi davvero e noi crediamo con grande responsabilità del Ministero della Cultura. Sentirci dire che le cose vanno bene, in questo modo tra l’altro bizzarro è dal mio punto di vista fastidioso”. Da questi due spunti abbiamo deciso di trarre una specifica interessante per cercare di dare il nostro punto di vista.
Tra soldi pubblici ed emozioni comuni
Fin dagli albori della storia l’arte è stata la dimostrazione di come l’uomo poteva esprimere sé stesso, come poteva tirare fuori l’urgenza che aveva dentro. Purtroppo altrettanto presto è arrivata l’idea di dover commercializzarla e svenderla per fare profitto.
Da quel momento è arrivata la volontà di costruire un’industria che si autofinanziasse e che anzi portasse dei guadagni da far girare la testa ai produttori.

Non demonizziamo ovviamente la produzione e i guadagni legati al cinema, ma ci viene da sottolineare che un po’ si è perso il filo logico di cosa rappresenta l’arte. Sebbene si debba cercare di lavorare su progetti sostenibili, il principio rimane quello di educare, trasmettere, raggiungere e farlo attraverso i mezzi che si hanno a disposizione.
Ovviamente, come in tutte le cose, anche qui esistono degli strumenti che riescono a collegare le due cose, dei film che nascono solo per incassare, ma secondo me sarebbe più utile tornare a lavorare in maniera profonda e intelligente, ma non solo ed esclusivamente per i soldi.
E in questo senso ci sentiamo di schierarci dalla parte di Elio Germano che è quella del buonsenso e non del lucro.