Donald Trump ha messo in ginocchio il cinema italiano, una situazione che genera grande paura all’interno di una delle aziende più prolifiche del nostro paese.

Nel vortice dei dazi finisce anche il cinema e così viene di fatto chiuso il viatico al cinema italiano nel mondo. Il Presidente degli Stati Uniti sta lavorando affinché venga dato risalto totalmente a ciò che viene prodotto negli States, finendo per danneggiare chi viene da fuori e mettendo un’assurda censura preventiva su un mondo che dovrebbe essere libero di esprimersi come quello artistico.
A Truth questi ha dichiarato: “Altri paesi stanno offrendo ogni genere di incentivo per attirare i nostri registi e studi cinematografici lontani dall’America. È uno sforzo concentrato di altre nazioni, una minaccia per la sicurezza nazionale. Vogliamo film girati in America”. Parole molto chiare che vannocontro tutto ciò che avviene all’estero e che viene considerato da Trump come unica causa del fatto che l’industria cinematografica a stelle e strisce stia subendo un crollo verticale.
Una situazione che dovrebbe essere culminata in una tassa in grado di culminare con tassa sui film proiettati negli Stati Uniti ma prodotti all’estero. Una cosa che ovviamente ha scosso l’opinione pubblica risuonando totalmente inaccettabile.
L’arte deve essere libera
L’arte deve essere libera, questo è un concetto che all’industria spesso non è entrato bene in testa. Una cosa che hanno provato in tutti i modi a ostacolare con la censura e che ora torna a far discutere a fronte di questa fantasiosa idea da parte di Donald Trump, che nel cinema ha anche lavorato, di mettere dei dazi che vadano a bloccarne la diffusione.

Se esistono accordi economici che gestiscono aziende di ogni tipo, bisogna evidenziare che sebbene l’arte sia considerata da molti un’industria non è propriamente così. L’arte è espressione, libertà, fantasia, realizzazione, voglia e interesse e non va mercificata oltre quello che già avviene oggi.
Sebbene ci siano dei guadagni economici importanti andare a castrare il talento in questo modo è una cosa che davvero ha poca logica e non si può assolutamente accettare. Si preparano dunque i sindacati a muoversi per trovare una ferma risposta nel giro del minor tempo possibile. Una situazione che merita di essere analizzata a fondo e che attira davvero la nostra attenzione. E che porterà sicuramente molti a scendere in piazza per protestare considerando questa scelta come totalmente inaccettabile dal punto di vista dell’espressione artistica. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane proprio in merito.