Abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata, in Esclusiva, con Raffaele Poggio un giovane artista di grande talento che ci ha raccontato molto della sua carriera.
Lasciamo però subito la parola a lui.

La prima cosa che ti voglio chiedere è legata alla tua bio su Instagram, dove dici che “l’arte è il mezzo più potente per fare arrivare la verità” e che così è la tua musica. Sono d’accordo con te, ma vorrei sapere la tua versione. Cosa intendi?
La mia versione è che l’arte non dovrebbe nascere per interesse ma per necessità di comunicare un messaggio, un pensiero ed uno stato d’animo quindi arrivare dalla nostra parte più sacra e vera, il nostro IO. In questi anni la musica è stata il mezzo per raccontare le mie esperienze di vita felici ma soprattutto sfogarmi del dolore provato e della forza per uscirne per potermi connettere a persone con esperienze simili alle mie. Per questo motivo parlo di verità e di musica PULITA non creata a tavolino per fare guadagno ma solamente per fare la strada da CUORE a CUORE.
Chi è Raffaele Poggio? Raccontaci l’uomo dietro l’artista.
Raffaele è un uomo che ha sofferto e si è rialzato con tanto amore per la vita e ogni giorno lavora per prenderne il massimo. Il lavoro su me stesso è una costante che mi permette di avere un dialogo sincero con il mio cuore e di ponderare sempre scelte, parole ed azioni in base al mio sentire. Fermarsi a fare questo in un mondo così di corsa penso che sia il vero mondo per uscirne vittoriosi? La vittoria è per me vivere consapevolmente per quello che siamo ed apprezzare quello che la vita stessa ci regala. Amo la musica e lavoro intensamente perché faccia sempre più parte delle mie giornate. Sono ambizioso, leale,sensibile ed altruista; ho un occhio di riguardo verso le piccole cose che rendono bello il mondo e questo mi permette di vere cose di cui molti si perdono l’esistenza. Insomma sono qui ed ora.
Vogliamo raccontare anche il tuo passato, partendo dall’infanzia…
La mia infanzia, raccontata nelle parole di CUORE ROSA, brano scritto per mia madre, non è stata assolutamente un infanzia felice anzi. Ho vissuto spesso nella paura di ciò che poteva accadere nelle mura di casa e poi a scuola quando venivo bullizzato perché ero più debole proprio a causa di quel dolore.
Ricordo molto bene il modo in cui fuggivo via dalla realtà attraverso la musica, fantasticando di essere un grande cantante in casa nel momento in cui la scopa diventava l’asta del microfono e potevo viaggiare lontano. Quell’ evasione è poi diventato il mio sogno. Come dicevo sopra la musica in questi anni mi ha permesso di raccontare quel dolore risolto e messo da parte per lasciare spazio alla luce del futuro.
I primi amori?
Non ho avuto molte storie, diciamo poche e lunghe e sono quelle che mi hanno fatto crescere. Grandi storie importanti attraverso cui ho acquisito maggiore conoscenza di me stesso, dei miei limiti e quindi su cosa potevo lavorare per potere vivere con maggiore intensità ed onestà un rapporto. La mia prima storia è stata da ragazzino con la ragazza che sarebbe poi diventata mia moglie.
Siamo cresciuti insieme quindi abbiamo condiviso un percorso importante tra scuola, primo lavoro, prima casa e tutte le responsabilità degli adulti. Quella prima storia è stata così importante anche perché le emozioni vissute mi hanno permesso di respirare ed uscire da quella casa che per me era troppo stretta e non portava felicità.
Raffaele Poggio e il lato artistico
Andiamo a scoprire cosa altro ha detto Raffaele Poggio.

Passiamo al lato artistico, quali sono gli artisti che ti hanno ispirato?
Ascolto fin da ragazzino molta musica e differenti genere anche se sono cresciuto nella musica pop anni 80-90 che ascoltava mia sorella in casa quindi l’ impatto di Madonna è stato devastante!!! A oggi infatti posso dire che è quella che mi abbia più influenzato per i suoi continui cambiamenti non solo nell’immagine ma anche nella musica e nei progetti.
Crescita è anche questo quindi la musica deve cambiare con il nostro evolverci. Il pop è la dance hanno influenzato poi ovviamente la mia produzione e vocalità per questo nel mio attuale progetto passato attraverso il latino negli ultimi due anni, c’è un po’ di tutto questo perché io musicalmente mi sento la fusione di questi mondi.
A cosa stai lavorando oggi?
Ho iniziato un nuovo percorso di produzione musicale con gli Head Studios di Luca Testa, famoso dj europeo. Come ho detto sopra la musica ha esaurito il suo compito di parlare di quello che avevo nel cuore, della mia vita ed ora voglio sia un mezzo per me e per chi ascolta per viaggiare in un mondo colorato e leggero che possa distrarre dalle brutte cose che possiamo vivere o vedere intorno a noi. Così sarà la mia nuova musica, fresca e spensierata.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Voglio continuare a fare date live con il mio LATIN PROJECT, un viaggio nella musica pop e latina che ha influenzato la mia produzione in due ore di concerto energico e allo stesso tempo introspettivo con i miei brani ed i grandi classici. Abbiamo iniziato con uno stampo prettamente latino che ora modificheremo in linea con la mia attuale produzione discografica per raggiungere un maggior numero di persone.
E il sogno nel cassetto?
I miei sogni non li lascio più nel cassetto. Lì ho chiuso i fallimenti e le frustrazioni, i no ricevuti e le fregature di chi si è approfittato dei miei sogni. I miei sogni fanno già parte del mio presente, vivo di musica ed impegno ogni giorno per creare o prepararmi. Possono ancora cambiare le numeriche degli ascolti o dove suonerò ma oggi io sono un CANTANTE quindi sono il mio SOGNO.
Oggi intanto abbiamo celebrato anche l’anniversario di Carlo Vanzina con i suoi 5 migliori film e parlato di Denny Mendez in Global Harmony.