Silenzio! al cinema, il regista Teddy Lussi-Modeste in esclusiva: “Ricercate sempre il dialogo”

Silenzio! è un film diretto da Teddy Lussi-Modeste con nel cast Francois Civil, è uscito nei cinema italiani lo scorso 27 febbraio distribuito da No.Mad Entertainment.

Il cinema francese torna a sorprendere con questo dramma legato al mondo della scuola che ci invita a riflettere sulla necessità del dialogo nella società moderna.

un ragazzo che parla
Silenzio! al cinema, il regista Teddy Lussi-Modeste in esclusiva: “Ricercate sempre il dialogo” (Youtube) YouMovies.it

La storia racconta il dramma di un professore che viene accusato di molestie nei confronti di una sua allieva, ma è totalmente innocente. Contro di lui si scatena una vera e propria “caccia alle streghe” che lo distruggerà dall’interno.

Abbiamo avuto la possibilità di intervistare in esclusiva il regista Teddy Lussi-Modeste che ci ha raccontato alcuni aspetti importanti del film.

Intervista a Teddy Lussi-Modeste regista di Silenzio!

Lasciamo la parola a Teddy Lussi-Modeste regista di Silenzio! Ecco il botta e risposta che abbiamo avuto il piacere di scambiare con lui.

un ragazzo con lo sguardo teso
Intervista a Teddy Lussi-Modeste regista di Silenzio! (Youtube) YouMovies.it

Partiamo da un fenomeno sociale al centro del film “Silenzio!”, l’atteggiamento degli studenti verso gli insegnanti sta cambiando drammaticamente. Un tempo se si veniva sgridati dai professori i genitori si arrabbiavano, oggi vanno a protestare. Come mai si è interrogato su questo argomento?

Se è vero che oggi la maggior parte dei genitori, fortunatamente, ricerca il dialogo piuttosto che il confronto, resta altrettanto vero che le preoccupazioni che attraversano la nostra società spesso creano conflitti nei rapporti umani. E purtroppo la scuola non sfugge a questa dinamica. Infatti spesso capita di leggere sui giornali che degli insegnanti sono stati aggrediti da studenti o dai genitori di essi. Essendo io stesso insegnante, volevo mostrare il malessere che esiste nella nostra professione – una professione fondamentale che attraverso la trasmissione ci permette di essere una società.

Andando più a fondo su “Silenzio!” ritengo che si affronti un argomento ancor più delicato, quello delle molestie nei confronti di una minorenne. Il pubblico si trova a dover solidarizzare col professore che sa essere innocente, ma si mette anche nella parte dei parenti della presunta vittima. Lei si è posto dalla parte dell’insegnante, visto quanto sia violento e inadatto il fratello della “vittima”. Come mai questa scelta?

Anche se il film sposa il punto di vista dell’insegnante, eravamo comunque consapevoli, fin dall’inizio della scrittura, che bisognava dare a tutti i personaggi una complessità. Ci siamo ricordati l’aforisma di Jean Renoir: «Ognuno ha le sue ragioni». Infatti, la specificità della storia che ho raccontato è che non ci sono un colpevole e una vittima, ma due vittime : l’insegnante e l’alunna. Per quanto mi riguarda anche il fratello maggiore di Leslie è una vittima nonostante la sua violenza. A 20 anni, si ritrova da solo a dover occuparsi della sua famiglia. E poi, nel quartiere in cui vivono, mostrare anche solo una debolezza vuol dire diventare un bersaglio. Tutti i personaggi in questo film, che è stato costruito come un thriller, sono incastrati in una situazione inestricabile, come fosse un ingranaggio.

Sul film vedo l’influenza di Jagten (Il sospetto) di Thomas Vinterberg, l’ha visto? Si è ispirato?

È un bellissimo film. Ma non l’ho rivisto da quando è uscito.

Il film è tratto realmente da una storia vera? Da che spunto arriva?

Sì, il film si ispira a una situazione che ho dovuto affrontare nella mia carriera di insegnante alcuni anni fa. Il lavoro svolto con Audrey Diwan, la mia co-sceneggiatrice, è stato quello di trovare un giusto distacco per poter raccontare una storia che fosse la più forte e la più universale possibile. Per questo, dovevamo allargare il più possibile i paletti autorizzandoci a creare una finzione.

Il protagonista Francois Civil è stato veramente bravo. Sembrava soffrisse davvero per la situazione, come si è preparato a questo?

François Civil mi ha impressionato durante le riprese. Sulla carta, però, il ruolo era molto lontano da lui e dalla sua filmografia. François è stato così generoso e così investito che ritengo che abbia partecipato a «creare» il personaggio tanto quanto noi. Poco prima delle riprese, si è isolato per imparare il suo testo e quando è tornato era diventato Julien. C’era qualcosa di cambiato nella sua locuzione, nei suoi gesti, nel suo modo di essere. Era quasi impercettibile ma si notava un cambiamento.

Mi ha sorpreso la freddezza e lo sguardo provato della bambina protagonista di presunte molestie. Come è riuscito a indirizzarla?

Dall’espressione impermeabile dell’inizio del film a quella disperata della fine, il film procede con Leslie attraverso delle rivelazioni successive. L’attrice che interpreta questo ruolo, alla sua prima esperienza cinematografica, ha capito, come tutti gli altri adolescenti, l’essenza del suo personaggio. Abbiamo fatto delle prove con lei e François prima delle riprese. Ci siamo parlati delle differenti scene che avrebbero dovuto interpretare insieme e dei sentimenti che li avrebbero attraversati. Sul set, il lavoro era quasi più pittorico che psicologico. Visto che l’attrice è spesso ripresa in primo piano, era necessario che il minimo sguardo, il minimo fremito del viso, portasse una precisa emozione, l’emozione giusta.

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