Il film su Zdenek Zeman che in pochi ricordano, Zemanlandia è un’opera da riscoprire

Le condizioni di salute precarie di Zdenek Zeman aprono la strada al racconto di un allenatore che, a modo suo, ha rivoluzionato il mondo del calcio. Sapete che c’è un film su di lui?

Si chiama Zemanlandia ed è un’opera che meriterebbe di essere riscoperta perché riesce ad andare nel profondo della vita di un uomo e di uno sportivo.

zeman all'ingresso di un edificio in camicia
Il film su Zdenek Zeman che in pochi ricordano, Zemanlandia è un’opera da riscoprire (ANSA) YouMovies.it

Questo documentario del 2009 dira 55 minuti ed è un racconto intervista sulla storia dell’allenatore diretto da Giuseppe Sansonna che ha curato anche soggetto e sceneggiatura. Il racconto arriva da quando nel 1991 il Foggia del tecnico boemo raggiunse una storica promozione in Serie A. Al suo fianco il presidente e proprietario Pasquale Casillo e il direttore sportivo Giuseppe Pavone riescono a rivoluzionare la storia di una città e del calcio.

Viene analizzato subito dopo il passaggio dello stesso Zeman che diventa allenatore della Lazio e inizia il percorso che lo porterà a una carriera importante e in grado di cambiare numerose cose nella storia dello sport più amato dagli italiani. Nel cast troviamo anche interviste a Giuseppe Signori, Luigi Di Biagio, Roberto Rambaudi e lo scomparso Francesco Mancini.

Il documentario è costato 20mila euro con il Ministero della cultura che negò al regista il finanziamento pubblico.

Zemanlandia, la distribuzione e il valore di cult

Zemanlandia è un film documentario che nel corso del tempo ha guadagnato un pubblico sempre più vasto riuscendo a raggiungere un pubblico sempre più ampio e diventando un piccolo cult.

zeman con la maglia del pescara
Zemanlandia, la distribuzione e il valore di cult (ANSA) YouMovies.it

Fu presentato il 28 settembre del 2009 alla Casa del Cinema di Roma e il successivo 1° dicembre al Festival del Cinema Indipendente di Foggia. Nel 2010 poi venne anche proiettato al Tuscia Film Fest di Viterbo, al Salento Finibus Terrae Festival e al festival Goal Storie di cinema storie di vita di Firenze.

Il film è stato poi successivamente trasmesso da ESPN Classic nel 2010 e da Rai 5, Rai Italia e La7. Cosimo Cito ne ha parlato su L’Unità all’epoca dell’uscita descrivendolo come “un piccolo capolavoro”. Parole importanti sono anche quelle di Nicola Lagioia che su Il Riformista ha parlato di “bellissimo documentario per chi è convinto che prodigi e mostruosità del calcio siano uno specchio nemmeno tanto deformante del nostro paese”.

Wired invece lo ha inserito nel 2020 tra i migliori dieci documentari di sempre sul calcio.

Chi è Zdenek Zeman?

Zdenek Zeman è nato a Praga il 12 maggio del 1947. Alla fine degli anni sessanta inizia la sua carriera da allenatore muovendosi per varie squadre tra il suo paese e l’Italia. La prima grande esperienza arriva a Foggia nella stagione 1986/87, ma dopo un passaggio a Parma e Messina torna dai diavoli rossoneri per portare la squadra in Serie A e lanciare ad alti livelli Giuseppe Signori e Roberto Rambaudi oltre Ciccio baiano.

zeman con il giacchetto seduto tra altre persone
Chi è Zdenek Zeman? (ANSA) YouMovies.it

Passa alla Lazio dove rimane tre anni per poi muoversi verso la Roma. Da quel momento inizia una serie di giri che lo portano su panchine prestigiose come Fenerbahce, Napoli, Brescia, Lecce e ancora Pescara, Cagliari e di nuovo Roma.

Di lui si ricorda un calcio spregiudicato e offensivo oltre alla lunga battaglia contro il doping e le accuse infondate nei confronti di giocatori della Juventus. Fu comunque il primo a evidenziare in Italia il problema doping invitando il calcio a uscire dalle farmacie.

Personaggio iconico in realtà alla fine in carriera ha vinto molto poco se non un campionato di Serie C2 e due di Serie B. Nonostante questo è stato uno di quelli che nel bene o nel male ha fatto sempre parlare di lui per il suo modo di porsi e per il suo calcio molto particolare e spettacolare. Le sue squadre erano in grado di vincere con sei gol di scarto, ma anche di perdere la partita successiva con altrettanti sotto.

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