Jerry Calà è un attore amatissimo in Italia, uno di quei personaggi che ci ha fatto sempre ridere. Eppure sono le lacrime ad avere la meglio.
Oggi entriamo nell’intimo di un artista totale con un film che vi farà dire di non averlo mai visto così e vi farà passare 90 minuti tra lacrime e singhiozzi per l’emozione.

Jerry nasce a Catania il 28 giugno del 1951 e inizia la sua carriera come componente del gruppo cabarettistico de I Gatti di Vicolo Miracoli formato insieme a Umberto Smaila, Franco Oppini e Nini Salerno tra gli altri. A quel tempo è straordinario quando si propone nei locali notturni per cantare e scherzare, dimostrando di avere davvero grande talento.
La prima grande occasione da attore arriva proprio in un film collegato al gruppo e cioè Arrivano i gatti di Carlo Vanzina del 1980. Da quel momento inizia una carriera che lo porta a esplodere letteralmente due anni più tardi quando è nel cast di Vado a vivere da solo di Marco Risi. Quel film segna una generazione e di fatto è il volano per una carriera che gli regalerà sicuramente grandissime opportunità.
Ma non ha fatto solo film comici, anzi quando doveva far piangere è stato ancora più bravo.
Jerry Calà e i film drammatici
Una delle più grandi prove di Jerry Calà, se non proprio la migliore, arriva nel 1993 quando recita nel film Diario di un vizio al fianco di una giovanissima Sabrina Ferilli e diretto dal maestro Marco Ferreri. Con questo film vince il Premio del Gotha della Critica Italiana come miglior attore al Festival internazionale del cinema di Berlino. Un successo che sicuramente è stato uno dei più importanti della sua carriera.

In questa pellicola interpreta Benito un ragazzo che deve ancora cercare sé stesso e che vende detersivi scadenti col sogno di diventare professore di filosofia. La sua vita è squallida e priva di senso finché non conosce Luigia (Sabrina Ferilli) riuscendo a cambiare sia la sua vita che quella di lei.
Nonostante ci siano anche dei motivi per ridere qui Jerry Calà è il simbolo della tristezza, del fallimento in un film che è sempre passato un po’ inosservato ma che andrebbe rivalutato come uno dei grandi capolavori della storia del cinema internazionale.
Marco Ferreri tira fuori da Jerry Calà il meglio di lui come altri pochi hanno fatto, riuscendo a esaltare anche la sua plasticità nei movimenti e il suo viso iper espressivo. Scoprirete un Jerry che nessuno aveva mai visto prima e che è davvero straordinario.