Eurovision 2023 non si terrà in Ucraina: l’Italia pronta per il bis?

L’Eurovision 2023 non si terrà in Ucraina. È arrivata l’ufficialità da parte dell’emettine pubblica ucraina. L’Italia può ospitarla di nuovo? Ecco tutte le ipotesi e quello che potrebbe accadere.

L’Eurovision Song Contest del prossimo anno non può tenersi in Ucraina vista la guerra in corso nel Paese europeo. È questo quanto affermato nella giornata di venerdì 17 giugno dall’European Broadcasting Union. Una notizia che era già nell’aria da tempo, ma che adesso getta un nuovo punto interrogativo: chi ospiterà la prossima competizione canora europea? Andiamo a vedere tutti gli scenari possibili e quello che dice il regolamento.

eurovision 2023
fonte foto: Ansa

L’emittente ucraina non può soddisfare “garanzie di sicurezza e operative” per organizzare e preparare al meglio l’Eurovision 2023, per questo motivo l’EBU ha riferito che il paese dilaniato dalla guerra dovrà fare a meno di ospitare la competizione canora più importante nel vecchio continente. La kermesse, quindi, dovrà essere ospitata da un altro paese, anche perché l’organizzazione richiede almeno un anno di preparazione.

A maggio, la band ucraina Kalush Orchestra ha vinto l’Eurovision 2022 con la canzone Stefania, portando a casa una vittoria altamente simbolica e politica. Tradizionalmente, il paese dell’artista che trionfa al concorso ha il diritto di ospitare l’anno successivo la kermesse. Ma questa volta non sarà così. E quindi chi avrà il compito di organizzare?

Eurovision 2023 in Italia: ecco che cosa dice il regolamento

Il fatto che l’Ucraina fosse in dubbio nell’ospitare la kermesse musicale era nell’aria già da quando la Kalush Orchestra è stata proclamata vincitrice a Torino lo scorso maggio 2022. Già da quel momento si è iniziato ad ipotizzare chi potesse essere il paese ospitante nel caso in cui l’emittente ucraina avesse dato forfait.

Alla conferenza stampa dopo la proclamazione, il frontman della band ucraina aveva detto al mondo che l’Ucraina sperava di mettere in scena lo spettacolo del prossimo anno. Ma così non sarà. E quindi a chi tocca? Il fatto spetta al paese che ha ospitato l’evento l’anno precedente, in questo caso l’Italia, non è una notizia vera.

A dir la verità, il regolamento dell’Eurovision Song Contest non si espone nel merito e non c’è un vero e proprio disegno scritto. L’unica cosa che possiamo andare a pescare sono i precedenti storici, in cui il paese vincitore si era rifiutato di ospitare l’anno successivo l’evento. In quesi casi l’organizzazione era stata offerta alla nazione che era arrivata al secondo posto.

Il primo caso di ciò si è verificato nel 1960, quando il Regno Unito, secondo classificato nel 1959, si era fatto avanti per ospitare il concorso dopo che i Paesi Bassi hanno rifiutato a causa dei costi troppi alti. Ironia della sorte, quest’anno la medaglia d’argento è andata al britannico Sam Ryder.

Se lo schema del secondo classificato deve essere seguito, l’Eurovision 2023 potrebbe essere ospitata proprio dai britannici. Ad avallare questa ipotesi è stata anche la dichiarazione dell’EBU in cui è stato è attualmente in trattative con il Regno Unito per ospitarlo. Uno storico che sicuramente non gioca a favore dell’Italia, anche se mai dire mai.

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